Il giudice Alessandro Chionna sospeso per 18 mesi

La sanzione disciplinare è stata emessa dalla Corte di Cassazione civile a sezioni unite che ha confermato il provvedimento del Csm

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Era al corrente di aver a che fare con due imprenditori indagati, ma nonostante questo avrebbe intrattenuto rapporti economici per mirare a una sponsorizzazione a favore di una società sportiva in cui militava la compagna.

Per questo il giudice per le indagini preliminari di Varese Alessandro Chionna è stato sospeso per 18 mesi.

Si tratta di una sanzione disciplinare emessa dalla Corte di Cassazione civile a sezioni unite che ha rigettato il ricorso del difensore del giudice, confermando quindi il provvedimento preso dal CSM, l’organo di autogoverno della Magistratura. Affinché il provvedimento diventi esecutivo occorrerà la firma del Guardasigilli.

All’epoca dei fatti contestati Chionna ricopriva l’incarico di Gip al tribunale di Busto Arsizio e il Consiglio superiore della magistratura contesta al giudice di aver attivato una sorta di “attività imprenditoriale“ alla ricerca di fondi, intrattenendo rapporti con due fratelli imprenditori indagati a beneficio di una associazione sportiva dilettantistica di cui era legale rappresentante: un’attività secondo le accuse incompatibile col suo ruolo. Gli atti di incolpazione (alcuni disponibili su Radio Radicale ) del Csm fanno riferimento all’attivazione dell’istruttoria disciplinare emersa da un’indagine penale della Procura di Brescia che rivelarono alcuni comportamenti contestati al giudice (la posizione di Chionna venne archiviata).

Le indagini della procura di Brescia fecero emergere nelle intercettazioni telefoniche e ambientali i rapporti contestati fra il magistrato e due imprenditori, i fratelli Gianfranco ed Emanuele Sozzi.

Il giudice Alessandro Chionna (nome che arrivò alla ribalta delle cronache alla metà degli anni Novanta per l’inchiesta sul “caso Sabani”, indagine che vide indagato per induzione alla prostituzione e poi prosciolto da ogni accusa il celebre conduttore e imitatore televisivo Gigi Sabani, scomparso nel 2007) ha precedenti disciplinari essendo stato condannato alla sanzione della censura e dell’ammonimento con sentenze della sezione disciplinare del Csm del 28 novembre 1997 e dell’11 febbraio 2005.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Febbraio 2020
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