Pace fatta nell’hockey, il logo del “Mastino” nelle mani del Comune
Un lungo comunicato dei Killer Bees ripercorre i rapporti occorsi tra le diverse società cittadine ed entra nel merito della vicenda che riguarda il celebre marchio con cui viene identificata la squadra giallonera
Breve, ma intensa, la “guerra del ghiaccio” scoppiata settimana scorsa a Varese si è per fortuna conclusa nel giro di pochi giorni, tra bonifici effettuati, porte riaperte e allenamenti regolarmente ripresi, con la chicca ulteriore della bella vittoria colta dai Mastini contro il Bressanone davanti a oltre 700 spettatori.
Sull’argomento torna oggi il gestore dell’impianto, la Varese Killer Bees, con un lungo comunicato che vi riportiamo in maniera integrale all’interno di questo articolo. Nel documento, corredato di una serie di link ad articoli di giornale e filmati, è riassunta la storia recente dell’hockey varesino a livello di contatti e rapporti tra le diverse entità (gli stessi Killer Bees, l’HC Varese, l’attuale cooperativa HC Varese 1977) che hanno permesso alla Città Giardino di avere una squadra unificata – prima denominata Bandits e poi di nuovo Mastini – capace di competere nella attuale Italian Hockey League. Il comunicato è redatto – bene sottolinearlo – senza fini polemici e ribadisce in più punti come, nei giorni scorsi, le parti in causa abbiano raggiunto un accordo con il benestare di Palazzo Estense, grazie al quale tutta l’attività hockeyistica è ripresa in modo regolare.
Interessante – questo lo estrapoliamo noi, in redazione – la vicenda del celebre “logo del Mastino”, ovvero il simbolo più potente ed evocativo dell’hockey varesino. Il logo sarà ceduto a titolo gratuito dai Killer Bees al Comune di Varese, così che Palazzo Estense possa fare da garante nel suo utilizzo e lo possa mettere a disposizione alla squadra che rappresenta l’intera città. Utile, a questo punto, capire qual è stato il “percorso” del Mastino in questi anni. Il logo era di proprietà di un’azienda della famiglia Colombo, quella che con il marchio Shimano ha garantito per anni una sponsorizzazione pesante alla società giallonera. Quell’azienda ha cessato le attività facendo così decadere la proprietà del marchio stesso; i Killer Bees hanno quindi fatto richiesta di registrazione (i soggetti coinvolti sono stati avvisati) e dopo 6 mesi hanno potuto effettivamente registrare il logo. Ciò avvenne nell’anno in cui Varese era rappresentata sul ghiaccio dalla squadra dei “Bandits” e, a quel punto, a seguito di alcune riunioni tra i soggetti che davano vita a quel team, venne deciso di tornare a utilizzare il Mastino con la possibilità di realizzare anche una linea di merchandising con l’effige del “cagnone”. Cosa che, prima, non era possibile.
«Dopo aver risolto e superato, con assoluta riservatezza e in conformità con il nostro ruolo di concessionari del Palaghiaccio di Varese, ogni equivoco od ostacolo che fosse insorto nei rapporti tra noi e l’Hockey Club Varese 1977, ci sentiamo in dovere di esporre – nel rispetto di tutti e nella permanente osservanza di quella riservatezza che abbiamo premesso – alcune considerazioni e precisazioni in merito a ciò che, in questi giorni, è apparso sui diversi portali cittadini e sulla stampa stessa.
I fatti che seguono si basano su circostanze rigorosamente documentate o documentabili: e li menzioniamo, appunto, al solo scopo di evitare che l’erronea, incompleta o malintesa rappresentazione della realtà, fin qui riportata al pubblico, si cristallizzi e formi un “quadro” non esaustivo e non obiettivo degli eventi di cui siamo stati, volenti o nolenti, protagonisti.
Nel 2017, cioè al nostro rientro in Italia dal campionato svizzero (rientro esclusivamente determinato, vogliamo specificarlo, da una decisione del Consiglio Federale della FISG, che rispettammo e che rispettiamo, sebbene fosse stata presa proprio nell’anno in cui avevamo conquistato la coppa regionale del Ticino: ultima vittoria di una squadra senior varesina!), Varese Killer Bees a.s.d. stipulò un accordo con l’allora Hockey Club Varese a.s.d., presieduta da Davide Quilici, al fine di “unire” finalmente le due realtà sportive hockeistiche della città, le quali, pur restando indipendenti e distinte, avrebbero così impiegato organicamente le loro forze sia sul fronte economico, sia sul fronte sportivo, per dare vita a un progetto comune, incentrato nella gestione della squadra senior, iscritta al campionato di Serie B.
Diversi articoli, come per esempio quello tuttora leggibile QUI testimoniano in sintesi quell’operazione dell’estate del 2017. Al termine della prima stagione di collaborazione, riguardante la prima squadra, tra Varese Killer Bees a.s.d. e Hockey Club Varese a.s.d., tale sodalizio – che deteneva il titolo sportivo – decise, interloquendo con noi, di passare il titolo medesimo e le attività stesse a Hockey Club Varese 1977 (Coop Varese Hockey 1977), cioè alla cooperativa nata nel frattempo e che, nell’anno sportivo 2017-2018, non aveva avuto alcun ruolo decisionale nell’organizzazione e nella conduzione dell’attività della prima squadra di Varese Killer Bees a.s.d./Hockey Club Varese a.s.d.: come si legge e si vede in questo articolo, il logo scelto per l’occasione da Hockey Club Varese 1977 non appariva identico a quello legato alla storia dei “Mastini Varese”, perché ne rappresentava una nuova versione.
Un altro articolo, di VareseNews , riporta con chiarezza le dichiarazioni che il presidente di Varese Killer Bees a.s.d. rilasciò al momento dell’accordo con la cooperativa: «Dopo il primo anno in sinergia con Hockey Club Varese a.s.d. e Davide Quilici, si rinnova il nostro responsabile impegno ora con Matteo Torchio e Hockey Club Varese 1977. La volontà è quella di coltivare l’unità di vedute di questi giorni, alimentando un unico movimento e brand cittadino, al fine di far tornare al Palalbani tanti giovanissimi, che potranno scoprire questo bellissimo sport e tanti appassionati che, nei nostri intenti, potranno rivedere allo stadio un team competitivo ogni weekend. Qualità nello staff tecnico, programmazione e oculatezza di investimenti saranno i punti chiave dei prossimi anni. Questi principi sono stati condivisi con Matteo Torchio ed ora gli sforzi saranno concentrati nelle proposte di marketing e nella ricerca di giocatori e tecnici».
Come si nota dall’articolo e, soprattutto, dal comunicato connesso («Dopo mesi di attenti sondaggi e interlocuzioni, che hanno coinvolto Matteo Torchio, Matteo Cesarini e Davide Quilici, è ufficiale il passaggio del patrimonio sportivo da Hockey Club Varese a.s.d. a Coop Varese Hockey 1977»), prima di compiere questo delicato passaggio si erano svolti numerosi incontri, a ‘due’ o a ‘tre’, per arrivare a una conclusione che avrebbe richiesto uno sforzo molto importante – sotto tutti i punti di vista – per mantenere attiva, in particolare, la ‘prima squadra’ in IHL (cioè, in concreto, in Serie B).
E, proprio nei mesi durante i quali tale trattativa si svolse, Varese Killer Bees a.s.d. annunciò – senza provocare nessuna reazione negativa da parte di nessuno – di aver avuto la possibilità di registrare regolarmente, senza essere ostacolata da alcuno e secondo le norme di legge, lo storico marchio del ‘Mastino’ cittadino: si vedano, a tale proposito, le due interviste, reperibili su Youtube, QUI (in particolare al minuto 5’10”) e QUI (in particolare al minuto 4’38”), da cui ci sembra che risulti evidente sia il nostro fine non speculativo, sia la trasparenza, a cui abbiamo tenuto dal principio, del nostro operato verso i nostri interlocutori e verso la città stessa.
È utile sapere che, per anni e, cioè, precedentemente alla registrazione da parte nostra, tale marchio era stato sottoposto a un vincolo, legittimamente stabilito in favore di una società esterna al mondo sportivo (cioè in favore di uno sponsor che tanto ha fatto per l’hockey su ghiaccio, rendendo grande il nome di Varese in Italia e in Europa): tale vincolo, seppure – come detto – assolutamente conforme alla legge, non consentiva ad alcun sodalizio sportivo di godere della titolarità piena ed esclusiva del marchio, con conseguenze legali e commerciali potenzialmente gravi.
Comunicata, dunque, l’avvenuta registrazione del logo, Varese Killer Bees a.s.d. ne propose immediatamente l’utilizzo a titolo gratuito per tutto il movimento, ipotizzando anche il solo nome ‘Mastini Varese’ come brand per il territorio.
Ci teniamo a sottolineare – proprio per scongiurare qualsiasi ulteriore fraintendimento su questo tema, di per sé sensibile – che Varese Killer Bees a.s.d. non ha mai nemmeno ‘concepito’ né di rivendicare l’uso esclusivo, per sé, del marchio, né di darne licenza d’utilizzo a titolo oneroso (tanto che, coerentemente, nel novembre del 2019 avrebbe proposto a Hockey Club Varese 1977 di stipulare un contratto di licenza di marchio a titolo gratuito). Senza entrare nel merito dell’andamento della stagione 2018-2019 (dato che esso non riguarda l’argomento e lo scopo delle nostre odierne precisazioni), nell’aprile 2019 Varese Killer Bees a.s.d. comunicò a Hockey Club Varese 1977 di non reputare più opportuno farsi carico – attraverso il compimento di attività di marketing e il reperimento di sponsor – di una determinata percentuale del budget, necessario alla cooperativa per la gestione dell’intero movimento hockeystico, bensì di volersi comunque impegnare, con modalità e termini che sarebbero stati chiariti in seguito (e che in seguito sarebbero stati concordati con Hockey Club Varese 1977), a far in modo che la cooperativa potesse riuscire a godere per opera di terzi, grazie alla sponsorizzazione della squadra stessa, di un contributo certo, equivalente a un minimo garantito di alcune decine di migliaia di euro.
Ai primi di settembre del 2019, dopo una serie di incontri tra i due sodalizi, inframezzati da messaggi e da comunicazioni sui reciproci ruoli non sempre felici ed esaurienti (tra cui, secondo noi, questo comunicato unilaterale della cooperativa) e che, forse e con il senno di poi, avrebbero contribuito a generare i malintesi, oggi risolti, Varese Killer Bees a.s.d. e Hockey Club Varese 1977 si sono presentate comunque unite alla conferenza stampa di inizio stagione presso la Camera di Commercio.
Purtroppo, come è risultato dalle notizie via via apparse sulla stampa e in rete (notizie spesso incoerenti, corredate da commenti ingiusti e non basati sull’esatta e competente cognizione dei fatti e dei documenti che, invece, tali fatti provavano e provano), l’intesa tra i due club non è migliorata negli ultimi mesi dell’anno scorso, anzi. Tanto che – come al pubblico dei lettori è stato riferito – sarebbero state denunciate o eccepite reciprocamente, a torto o a ragione, inadempienze direttamente o indirettamente riguardanti l’uno o l’altro sodalizio o i loro rapporti correnti.
Non è stato né semplice, né veloce, venirne a capo e siamo lieti, come lo sono i nostri interlocutori, di esserci riusciti, in tempo perché – con beneficio di entrambi i sodalizi e nell’ambito e nel rispetto dei ruoli di ciascuno – la stagione sportiva possa procedere in serenità e tranquillità. A tale proposito, in considerazione delle carenze o delle contradditorietà informative che si sono succedute negli ultimi giorni (alcune delle quali davvero inique, sorprendenti e senz’altro evitabili, ma non ascrivibili ai nostri interlocutori), desideriamo sottolineare come – a nostro avviso e per ciò che ci compete, naturalmente – ogni singolo passo, anche doloroso, da noi compiuto sulla strada della ricomposizione della controversia, sia stato determinato dall’assoluta coscienza del nostro buon diritto, nella fondata speranza che esso venisse affermato al più presto e senza danno alcuno, tantomeno per il destino della stagione sportiva attuale e dei suoi protagonisti.
Ci teniamo infine a precisare che – come annunciato in occasione della conferenza stampa congiunta, tenutasi in Municipio immediatamente dopo l’incontro con il signor Sindaco (che ancora ringraziamo per la sua attenzione e disponibilità verso di noi, verso Hockey Club Varese 1977 e verso lo sport varesino nel suo insieme, dunque verso gli appassionati di hockey e i tifosi) – abbiamo già provveduto ad avviare l’iter per la cessione gratuita al Comune del logo dei Mastini.
Proprio a questo riguardo, ci è sembrato e ci sembra che, da parte nostra, proporre e disporre tale cessione al Comune di Varese, affinché esso si faccia garante dell’uso non oneroso del logo da parte del club che – qualunque esso sia -rappresenti la città ai massimi livelli hockeistici che sarà possibile esprimere, costituisca la miglior sintesi del significato e del valore della transazione raggiunta.
Il nostro auspicio è pertanto quello di poter continuare a contribuire con il massimo e quotidiano sforzo al soddisfacimento delle esigenze di tutte le associazioni e società sportive che, a ogni livello, operano all’interno del palaghiaccio di Varese, per il miglior beneficio loro e per il lustro e la visibilità che, grazie a tutti e per tutti, la città senz’altro merita».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Alessandra Toni su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
lenny54 su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
Valeria Vernon su MV Agusta la situazione è critica: il sindacato dice no ai licenziamenti collettivi
lenny54 su Carabinieri e polizia locale sventano la maxi rissa del sabato pomeriggio a Luino con 200 persone
Sca su Riapre il bando per la gestione dell'ex Lido di Luino
ccerfo su Finti addetti, gioielli in frigorifero, truffe al peperoncino: i carabinieri spiegano agli anziani di Ferno come reagire
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.