Sindacati in allarme: “Qual è il futuro degli ospedali varesini?”
Diverse sigle sindacali denunciano gravi carenze all'Asst Sette Laghi: personale insufficiente, mancanza di strumentazioni e progetti di esternalizzazioni
Pochi, pagati meno di altre aziende e con strumentazioni ridotte all’osso. Le difficoltà lavorative del personale dell’Asst Sette Laghi sono state denunciate dal sindacato, Cgil, Cisl, Uil, Fials, Nursing Up e componente RSU.
La decisione di far venire alla luce le gravi carenze è arrivata dopo settimane di richieste alla direzione aziendale senza risposta: « Solo ieri, quando ormai avevamo annunciato questa nostra uscita pubblica, siamo stati ricevuti e abbiamo avuto risposte parziali che dovranno essere dettagliate meglio nei prossimi giorni».
In concreto, la più grande azienda del territorio con circa 5300 dipendenti soffre da tempo: « Lo scorso anno – ha spiegato Santo Salvatore rappresentante Fials – sono state effettuate 130.000 per di straordinario di cui solo 66.000 pagate. Lo scorso anno, il personale del comparto, cioè senza contare i medici, è salito da 4183 a 4212. In termini assoluti il numero è cresciuto, ma sono aumentati anche i servizi erogati. Parliamo del nuovo pronto soccorso o della neuropsichiatria infantile al Del Ponte, per esempio, piuttosto che la terapia intensiva pediatrica che aprirà in primavera o i nuovi ambulatori dell’Ottagono. Parliamo, poi, delle nuove figure organizzative introdotte come il case manager o il bed manager».
Secondo il sindacato i conti non tornano: « O manca il personale o è mal organizzato nei diversi reparti. Abbiamo chiesto di conoscere il modello di ripartizione adottato ma ci hanno detto che lo stanno ancora vagliando. Vorremmo anche sapere come mai la sezione “affari generali” ha maturato lo scorso anno tanti straordinari quanto il personale del pronto soccorso, piuttosto che le ore straordinarie del settore “manutenzione”che risultano esattamente come quelle realizzate da tutto l’ospedale Del Ponte (calcolo smentito categoricamente dal comparto interessato)».
Turni massacranti, riposi saltati, sostituzioni che richiedono mesi : « Le condizioni lavorative sono rese anche più pesanti da un sistema di welfare aziendale praticamente inesistente – sottolinea Gianna Moretto rappresentante della FP Cgil – Questa è un’azienda poco attrattiva che non offre servizi aggiuntivi quale può essere l’asilo nido interno, ma fa pagare il parcheggio ai dipendenti con abbonamento mensile di 15 euro senza garantire loro il posto auto». All’interno dell’area ospedaliera del Circolo, infatti, si arriva sino a mille veicoli mentre i posti sono notevolmente inferiori, con la conseguenza che anche il personale abbonato è costretto a cercare un posteggio fuori.
A livello periferico i problemi sono anche maggiori, acuiti dalla centralizzazione della logistica e degli approvvigionamenti. Il personale si lamenta di arrivare spesso a fine turno senza protesica, liquido di contrasto per fare esami, persino tutori necessari in caso di fratture: « I dipendenti fanno i salti mortali per continuare a garantire l’elevato standard qualitativo dell’assistenza, nonostante le continue carenze – commenta Antonio Nigro della UIL – Sono preoccupanti le condizioni in cui versano i magazzini e abbiamo la netta sensazione che si vada verso l’esternalizzazione anche di questi servizi. La nomina di un ingegnere gestionale ci fa temere scenari allarmanti».
Intanto, ad allarmare il sindacato è la decisione della direzione strategica di sondare il terreno per affidare a gestori esterni le radiologie di Cittiglio e di Tradate: « Il direttore generale ha assicurato che non è stata presa alcune decisione e che si sta facendo una semplice ricognizione – commenta Marco Borneo delegato sindacale Nursing Up – La questione, però, è delicata perchè i due reparti rientrano appieno nell’attività centrale dell’azienda. L’eventuale esternalizzazione sarebbe un precedente molto pericoloso: in questo ospedale c’è già il privato che gestisce i letti di subacuti. Occorre definire bene la strategia collegata a questa ricognizione. Siamo consapevoli che c’è un problema di liste d’attesa: noi, negli anni, abbiamo anche fornito soluzioni alternative. Ma non siamo stati ascoltati»..
Tutte le sigle sindacali sono in preallarme: « I prossimi incontri con la direzione generale saranno cruciali. Vogliamo capire quale futuro si ha in mente per questa azienda. Oggi sembra che ci si limiti alla gestione del quotidiano. Ma domani? Cosa accadrà?».
Il messaggio è chiaro: la sanità pubblica non si tocca.
Dopo le dichiarazioni dei sindacati è intervenuto il direttore Bonelli per chiarire alcuni punti. Sulle carenze la Direzione spiega che sono legate a una serie di cause di natura finanziaria in parte esterne all’azienda, su cui, da mesi, si sta lavorando, riscontrando di recente i primi ma importanti segnali di miglioramento. Per quanto riguarda, invece, il tema del personale, si chiarisce che è stato utilizzato completamente il budget di spesa dedicato alle risorse umane nel rispetto dei vincoli regionali in materia di copertura del turnover a cui si devono aggiungere altre assunzioni, effettuate in deroga a questi vincoli su autorizzazione regionale, allo scopo di attivare i nuovi servizi dell’Ospedale Del Ponte. Sul futuro delle Radiologie di Tradate e di Cittiglio, si ribadisce invece che la pubblicazione di un avviso per manifestazione di interesse finalizzata al dialogo competitivo rappresenta un’indagine di mercato necessaria per compiere uno studio approfondito su quella che, al momento, è solo una delle ipotesi al vaglio della Direzione per poter organizzare questi servizi con due obiettivi molto importanti: ridurre i tempi di attesa per accedere alle prestazioni e valorizzare, utilizzandolo al meglio, il patrimonio tecnologico aziendale.
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