“Varese cambia luce, a che punto siamo?”
Il consiglio comunale comincia a farsi domande su a che punto è la “rivoluzione dei lampioni led” varesina: le prime risposte dell'assessore

I consiglieri comunali cominciano a farsi domande su “Varese Cambia Luce”, soprattutto su a che punto è la “rivoluzione dei lampioni led” varesina.
Il primo a domandarlo è stato Marco Pinti in una dichiarazione di apertura dell’ultimo consiglio comunale: per lui la domanda verteva su una “duplicazione dei pali” che stava avvenendo in alcune zone della città.
La seconda non è stata una interrogazione formale ma la domanda – via social, personalmente, attraverso la stampa – arrivata forte e chiara dal consigliere varesino Domenico Esposito, di Forza Italia che richiedeva «L’aggiornamento dei tempi e dello stato attuale dell’arte riguardante dell’andamento della riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica del territorio del Comune di Varese». In particolare, Esposito si domanda: «I tempi di esecuzione (18 mesi) sono da considerarsi un obbiettivo perseguibile oppure è in atto uno slittamento dei tempi di termine lavori? e come stanno funzionando le sostituzioni?D
Delle prime risposte allo “stato dei lavori” sono arrivate dall’assessore competente, Andrea Civati.
Nel primo caso, quello citato da Pinti, lo “sdoppiamento” dei pali è un caso di: «”Spromiscuamento”, cioè la divisione di reti prima promiscue tra Enel e il comune di Varese – spiega Civati – È necessario per evitare delle inefficienze nelle riparazioni e un contenimento dei costi, in quanto occorreva chiedere l’autorizzazione a Enel per intervenire su tali pali di loro proprietà. In altri casi lo “sdoppiamento” verrà presto risolto perché un palo è quello vecchio che demoliremo, dopo aver messo la rete. L’altro è quello che lo sostituirà, a fine lavori».
Per quanto riguarda invece: «L’impressione per cui in certi punti della città sembra essere indietro coi lavori, è che ora si è conclusa la prima fase, quella di semplice sostituzione delle lampadine – continua l’assessore alle infrastrutture, riferendosi ai dubbi di Esposito – La prima fase è quella che consente un risparmio più immediato, funziona fin da subito e si è già conclusa. Ora siamo infatti già alla seconda fase, quella in cui si sostituiscono le reti elettriche ammalorate. Reti che hanno anche 40 o 50 anni, o pali in cattive condizioni. Per esempio, i pali che vedono spegnersi continuamente le lampadine nuove sono pali che hanno non un problema alle lampade, ma alla rete elettrica sottostante, che va “riparata”. La terza e ultima fase riguarderà invece i nuovi impianti, quelli che prima non esistevano. In gnerale però, per quel che mi risulta, siamo nei tempi».
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