Acli, “Sanità di Frontiera” continua l’attività con un’unità mobile camper
Il progetto dell'ambulatorio mobile dell’associazione I Colori del Mondo, legato alle Acli, è al servizio dei suoi utenti in questo momento di emergenza
A seguito della chiusura della sede ACLI di via Speri della Chiesa per l’emergenza Coronavirus, le prestazioni si trasferiscono su un’unità mobile camper, messa a disposizione dall’associazione I Colori del Mondo e localizzata per ora presso Piazzale Kennedy, presso le ACLI di Varese, prosegue il servizio.
L’utenza del progetto è rappresentata da migranti non in possesso di permesso di soggiorno (codice STP – Straniero Temporaneamente Presente, come da legge Bossi-Fini del 2000) e da persone senza fissa dimora. Una vasta popolazione particolarmente fragile, quindi, per le condizioni socio-culturali e sanitarie, che trova in SDF l’unico presidio sanitario di base dedicato in provincia, totalmente volontario e gratuito. La situazione attuale ha acuito l’essenzialità di tale servizio, autorizzato dal Comune di Varese con il supporto dell’Assessorato ai Servizi Sociali, dell’ATS e dell’Ospedale di Circolo, e sostenuto fin dalla sua nascita dalla maggior parte delle associazioni di volontariato e rappresentanze sociali della città e della provincia.
I medici, infermieri, paramedici e volontari laici che hanno dato disponibilità a proseguire sull’unità mobile garantiranno le prestazioni due volte a settimana, il martedì e il venerdì, nella fascia oraria 18:00-20:00. Tali coordinate, così come la collocazione del camper, potrebbero essere soggette a modifiche nelle prossime settimane. Sono state attuate tutte le misure necessarie per predisporre l’ambulatorio secondo norme nelle nuove circostanze, e ci si atterrà alle disposizioni di legge e alle linee guida per regolare il flusso degli utenti e la sicurezza loro e dei volontari.
“Si tratta di servizio che in questo particolare momento di emergenza sanitaria assume un particolare rilievo per ovvie ragioni di carattere preventivo” affermano Filippo Bianchetti e Fiorella Gazzetta, responsabili sanitari del progetto. “Proprio la situazione emergenziale che ci vede tutti coinvolti ci spinge ad operare in modo differente, utilizzando quale struttura ambulatoriale un camper con possibilità di spostamento sul territorio”.
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