Allarme coronavirus: Lugano e Locarno tolgono l’obbligo di frequenza a scuola
A causa dell'allarme coronavirus a Lugano e Locarno sospesa da domani, venerdì 13 marzo, la frequenza obbligatoria delle scuole elementari e dell’infanzia fino al 29 marzo. Resta l'obbligo di frequenza per le scuole medie
L’allarme coronavirus “spacca” il Canton Ticino. Dopo la decisione delle autorità del governo cantonale che ieri hanno confermato l’apertura delle scuole dell’obbligo, oggi i municipi di Lugano e Locarno hanno deciso di sospendere a partire da domani, venerdì 13 marzo, la frequenza obbligatoria delle scuole elementari e dell’infanzia fino al 29 marzo.
Resta l’obbligo di frequenza per le scuole medie, che non sono di competenza comunale ma cantonale.
Dunque non chiusura, ma la possibilità per i genitori che lo desiderano di non mandare i loro figli a scuola.
«Gli istituti continueranno a garantire un’offerta quotidiana per formare ed accompagnare i bambini – ha detto il sindaco Marco Borradori, annunciando la decisione conferenza stampa – Dunque le famiglie potranno decidere in base alla loro situazione quale decisione prendere. Questa soluzione crediamo che rappresenti una valida alternativa, che risponde a un profondo senso di responsabilità verso i gruppi a rischio della popolazione, in particolare coloro che hanno più di 65 anni».
«Rispettiamo quanto deciso dall’autorità cantonale ha aggiunto Borradori – riponendo fiducia nel fatto che tali misure siano state prese per scongiurare il più possibile il contagio del Coronavirus, la decisione odierna si rende necessaria a seguito dell’evoluzione constatata sul territorio, che negli ultimi giorni ha reso difficoltoso procedere con l’abituale attività scolastica. Negli istituti scolastici comunali si sono riscontrati, infatti, un aumento del tasso di assenza volontaria e si sta creando una grave difficoltà nel reperire supplenti».
Negli istituti scolastici comunali si è riscontrato, infatti, un aumento del tasso di assenza volontaria e si sta creando una grave difficoltà nel reperire supplenti. Nonostante questa decisione che da domani legittimerà le assenze, gli istituti scolastici comunali (ovvero sia la Scuola elementare,sia la Scuola dell’infanzia) rimarranno apertisecondo i normali orari di frequenza, accogliendo quotidianamente i bambini i cui genitori lo riterranno, o per scelta o perché impossibilitati a fare altrimenti (come coloro che dovrebbero forzatamente far capo ai nonni o persone già debilitate, o che sono impossibilitati ad usufruire di un servizio extrascolastico per la cura dei propri figli).
Altre città ticinesi stanno valutando di prendere decisioni analoghe: a Mendrisio il Municipio ne sta discutendo, mentre Bellinzona deciderà nei prossimi giorni in base all’evoluzione della situazione.
Anche il Malcantone sta andando nella stessa direzione e l’assemblea dei sindaci ha invitato le municipalità a decidere in questo senso.
Il Ticino decreta lo stato di necessità ma non chiude le scuole dell’obbligo
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