Conte ha firmato il decreto. Ecco chi può lavorare e chi no
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm che dispone nuove misure restrittive per l'emergenza coronavirus
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm che dispone nuove misure restrittive per l’emergenza coronavirus.
In allegato al decreto c’è un elenco di 80 voci, con relativi codici Ateco, che individuano le categorie di attività che possono proseguire il lavoro. Chi non è nell’elenco, deve “sospendere le operazioni entro il 25 marzo 2020, compresa la spedizione della merce in giacenza”.
LE AZIENDE CHE POSSONO CONTINUARE A LAVORARE
Le aziende non in elenco possono però “comunque proseguire se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile“, si legge ancora nel testo. Il nuovo decreto è valido fino al 3 aprile.
IL TESTO DEL DECRETO DEL 22 MARZO 2020
LE CATEGORIE DI ATTIVITÀ CHE POSSONO ANDARE AVANTI A LAVORARE
Tra le 80 voci nell’elenco delle attività che continueranno a rimanere aperte dopo la nuova stretta per contenere l’epidemia del Coronavirus ci sono quelle legate alle famiglie e il personale domestico, l’intera filiera alimentare per bevande e cibo, quella dei dispositivi medico-sanitari e della farmaceutica, ma anche i call center, le attività di estrazione di petrolio e gas, la fabbricazione di articoli tessili, tecnici e industriali, il commercio all’ingrosso dei prodotti del tabacco, i trasporti, i servizi postali e i corrieri, le attività alberghiere, i servizi di comunicazione e informazione, le attività legali e contabili, gli studi di architettura e ingegneria, i servizi di vigilanza, le attività di riparazione e manutenzione di computer, le attività di riparazione di elettrodomestici e articoli per la casa.
LA POSIZIONE DI REGIONE LOMBARDIA
Sabato 21 marzo è stata emessa l’ordinanza di Regione Lombardia sche per alcune categorie di imprese e lavoratori ha fissato delle restrizioni maggiori rispetto a quella emessa dal Governo (ad esempio per studi professionali, servizi alla persona, cantieri edili): «Rivolgendomi a tutti i lombardi, dico loro di considerare valida e efficace l’ordinanza che ho firmato ed emanato per tutta la nostra Regione. Nella stessa sono contenuti elementi certi e chiari, sia dal punto di vista delle prescrizioni, sia per quanto riguarda le tempistiche», ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo lo stato di incertezza generato dalla pubblicazione, questa sera, del nuovo Dpcm del Governo.
Fontana ordina nuove restrizioni in Lombardia: “La situzione non migliora”
LE RICHIESTE DI CONFINDUSTRIA
Nel pomeriggio di domenica 22 marzo Confindustria aveva scritto al Premier Conte chiedendo in 5 punti alcune correzioni al decreto:
IL SINDACATO CONTESTA IL DPCM
Il sindacato: “Di fronte all’emergenza non tutto è essenziale”
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