“Se tengo a te, resto a casa”. Il coro gospel canta ‘a distanza’

Coristi e musicisti dei JLBS Jesus Love an Blue Sky Gospel Choir stanno ovviamente rispettando l'isolamento. Ma hanno voluto registrare, ognuno da casa sua, una canzone insieme: un modo per tenere i contatti e anche per sollecitare donazioni

Un video e tante foto, per ribadire di stare a casa, attuare rigoroso isolamento senza per questo perdere i legami: l’esempio viene dal coro gospel JLBS (Jesus Love an Blue Sky) di Gallarate.

«Come fa un coro a provare in tempi di Coronavirus?» si sono chiesti quelli del coro gallaratese, diretto da Marco Bianchi. Ovviamente non si può che fare a distanza, rispettando l’isolamento richiesto. Dall’idea di una prova si è passati ad un vero pezzo da preparare insieme, che fosse anche piacevole da ascoltare e registrato con qualità.

«Abbiamo fatto un incontro via Skype per provare a lavorare su un pezzo da registrare: ci sono quattro parti vocali diverse e ognuno ha registrato la sua voce» spiega Marco Montemartini, uno dei coristi della formazione, che conta trenta voci e una decina tra musicisti e tecnici. DEtto fatto, in tre giorni hanno registrato la cover, in italiano e con testo ad hoc, di We are the world, “Se tengo te”.

«Pur restando a casa le cose si possono fare, si può mantenere anche i legami tra le persone» spiegano. «Abbiamo voluto con il coro cantare per noi ma cantare anche per gli altri, un po’ nello spirito che è sempre stato del nostro coro. Abbiamo voluto dedicare questo brano agli operatori sanitari e invitiamo a fare una donazione, piccola o grande che sia». È un po’ versione digitale della “scatola” per la raccolta offerte che il JLBS mette ai suoi concerti, che sono a scopo benefico.

Fin qui il video, accompagnato anche dalle foto. Certo, anche il coro non dispera di tornare in futuro a cantare live: «Una volta finita l’emergenza siamo pronti a metterci a disposizione di associazioni, amministrazioni comunali ed enti per concerti benefici di raccolta fondi o “feste della rinascita”». Sperando che possa essere quanto prima e in sicurezza per tutti.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 18 Marzo 2020
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