Coronavirus, Fratelli d’Italia chiede di non cancellare treni: “Rischio contagio”
La sezione cittadina del partito spiega che il sovraffollamento crea l'effetto opposto a quello che si vuole ottenere con tutte le limitazioni e i disagi di questi giorni
Fratelli d’Italia Busto Arsizio prende posizione sulla questione del taglio dei treni per i pendolari che si recano a Milano ogni giorno per lavorare. La sezione bustocca chiede a Regione Lombardia, a Trenord e all’Amministrazione lombarda tutta di evitare la cancellazione dei treni per evitare il diffondersi del contagio da coronavirus (nella foto un treno di Trenord affollato nei giorni scorsi a causa dei tagli delle corse).
Busto Arsizio, con la sua posizione a ridosso di Milano e baricentro del territorio Altomilanese, ha un ruolo da protagonista in Lombardia, ruolo con maggior forza ribadito dalla presenza di tre stazioni ferroviarie (FS, FNM e la fermata castellanzase) ed il maggior numero di pendolari diretti quotidianamente alla Città del Biscione.
Questi numeri, seppur in calo per i fatti del Covid-19, rimangono comunque importanti e mostrano come i bustocchi, colpiti, non si pieghino all’allarmismo diffuso, per quanto sia grave e particolare la circostanza.
Di tutta evidenza, tuttavia, è l’incertezza nell’affrontare un evento più unico che raro e, nonostante sia comprensibile l’assenza di procedure specifiche in tal senso, non possiamo certo soprassedere sulla cancellazione dei treni nelle fasce protette, costringendo i pendolari a riempire le carrozze messe a disposizione in aperta violazione delle raccomandazioni promanate direttamente dal Consiglio dei Ministri.
Ben comprendiamo la necessità di sanificate i mezzi di trasporto pubblico, crogiolo di genti che, dati anche i collegamenti con Malpensa, provengono da ogni parte del mondo, ma allo stesso modo, non di meno, non possiamo che sottolineare come certe soppressioni sortiscano l’effetto opposto, facilitando un’eventuale diffusione del virus nei treni saturi di pendolari.
È evidente che, sebbene si tratti di percentuali basse (asseritamente 8% di cancellazioni), sia difficile regolare la propria azione, ma ancora prima è fondamentale tutelare la salute della collettività, evitando gli assembramenti in spazi ridottissimi come quelli delle carrozze ferroviarie.
Chiediamo pertanto alla Regione Lombardia, a Trenord e all’Amministrazione lombarda tutta di prendere ogni più opportuno provvedimento per evitare che la cancellazione dei treni come sinora è stata posta in essere cessi e venga riconsiderata in maniera consona alle reali contingenze.
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