Che cos’è la tricopigmentazione e a cosa serve

La tricopigmentazione è una metodologia di micropigmentazione per il cuoio capelluto, in grado di riprodurre la presenza dei capelli in modo realistico ed è una soluzione ideale per risolvere le problematiche legate alla calvizia in modo semipermanente

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La tricopigmentazione è una metodologia di micropigmentazione per il cuoio capelluto, in grado di riprodurre la presenza dei capelli in modo realistico ed è una soluzione ideale per risolvere le problematiche legate alla calvizie in modo semipermanente.

Questa tecnica è nata nel 1988 come una nuova specializzazione estetica e può essere integrata ad altre soluzioni semi-permanenti come trapianto di capelli o terapie farmacologiche. Grazie all’efficacia del trattamento, i pazienti abbandonano ansie e frustrazioni derivanti da calvizia, diradamenti, alopecia areata, androgenetica e universale.

Attraverso la tecnica di tricopigmentazione, attualmente chiamata micropigmentazione o dermopigmentazione, è possibile ricreare la presenza dei capelli nelle aree in cui essi mancano.

Come funziona la tricopigmentazione

Prima di sottoporsi al trattamento di tricopigmentazione è necessario effettuare un colloquio con un consulente tricopigmentista, esperto del settore, e richiedere informazioni sulla durata e il metodo del trattamento. Il consulente consiglia ai clienti se utilizzare la tricopigmentazione in sinergia con altri trattamenti o è possibile farne a meno, in base alla situazione.
Online è possibile trovare tanti e diversi centri specializzati dove poter richiedere informazioni e contattare direttamente un consulente, come su  www.tricopigmentazione.org .

La tecnica della tricopigmentazione è differente dal tatuaggio del corpo o da altri trattamenti: la tricopigmentazione semipermanente introduce dei pigmenti riassorbibili e reversibili e i pigmenti vengono introdotti in uno strato superficiale del derma. Le tecniche di tatuaggio classico non sono idonei a riprodurre l’effetto di tricopigmentazione perché depositano i pigmenti in uno strato profondo della pelle, inoltre, il pigmento da tatuaggio potrebbe suscitare delle variazioni cromatiche a causa delle variazioni ambientali esterne.

Il trattamento viene eseguito spingendo i pigmenti bioriassorbibili nel derma, utilizzando piccoli aghi monouso. La stimolazione dell’ago nella pelle permette un maggior afflusso sanguigno nel cuoio capelluto portando ad una maggiore ossigenazione ai capelli veri ancora presenti.

Questa tecnica può riprodurre tre effetti differenti, a seconda della valutazione effettuata dal consulente e in base alla richiesta del cliente, ognuna di esse sono effettuate tramite tecniche diverse. La tricopigmentazione può essere effettuata per ottenere un:

  • Effetto rasato: ricrea l’illusione realistica del capello rasato ed è possibile ricreare questo effetto anche su una calvizia estesa.
  • Effetto densità: idonea a mascherare le aree del capo diradate e ridurre il contrasto con i capelli presenti, inserendo la quantità di capelli sufficienti per creare una densità. Questa tecnica è sconsigliata ai soggetti con capelli lunghi medio-lunghi.
  • Copertura delle cicatrici: riproduce la presenza del capello mascherando l’area rispetto al resto della capo. L’innesto dei pigmenti nel tessuto cicatriziale è consigliato quando lo stadio della cicatrice è stabile.

La durata del trattamento varia da persona a persona, le sedute sono generalmente 2 o 3, ripartite in 12 mesi o 24 mesi per i casi più gravi. Ogni seduta ha una durata generale che varia da 1 a 2 ore.

La tricopigmentazione semipermanente, grazie alla ripartizione delle sedute, è utile per fronteggiare gli eventuali cambiamenti del colore dei capelli dovuti all’età o allo stato emotivo (stress) di un cliente, permettendo di cambiare la tonalità del pigmento e ottenere sempre un risultato realistico e naturale.
 

 

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Pubblicato il 24 Marzo 2020
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