Giornate di Primavera del FAI rimandate a maggio
E’ solo posticipata la festa che ogni anno festeggia l’arrivo della nuova stagione con l’apertura straordinaria di beni e monumenti

Anche le tradizionali giornate del FAI di Primavera in programma il 21 e 22 marzo sono rimandate a causa delle direttive sanitarie legate alla diffusione del Covid-19.
L’appuntamento è solo rinviato perché comunica il Fondo Ambiente Italiano «Crediamo che questo festoso ritrovarsi sia il modo migliore per reagire alle difficoltà di queste settimane e rimettere in moto l’Italia dell’arte e della cultura».
La nuova data è stata fissata il 9 e il 10 maggio con l’invito a «A scendere ancora una volta in piazza insieme al FAI per sostenere l’Italia più bella e dare nuova forza, insieme, al nostro patrimonio culturale grazie all’amore per l’arte, per la natura e all’inesauribile voglia di scoprire le meraviglie del nostro Paese».
COSA SONO LE GIORNATE DI PRIMAVERA DEL FAI
Ogni anno, dal 1993, il primo weekend di Primavera i volontari del FAI organizzano una manifestazione nazionale dedicata alla riscoperta del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese.
Una grande festa dei Beni Culturali aperta a tutti e alla quale in 27 anni di storia hanno partecipato più di 11 milioni di Italiani che hanno avuto l’opportunità di visitare oltre 13.000 luoghi spesso inaccessibili ed eccezionalmente visitabili in più di 5.000 città di tutta Italia.
In occasione delle Giornate FAI di Primavera, la scoperta di un luogo speciale dell’immenso patrimonio paesaggistico italiano non è solo un’esperienza che va ad arricchire il bagaglio culturale di ogni visitatore, ma un’occasione straordinaria di incontro tra persone di età, interessi, provenienza diversi unite dal desiderio di conoscere luoghi eccezionali del proprio territorio. Luoghi di cui tornare a fruire come visitatori e sui quali accendere i riflettori affinché possano essere tutelati e valorizzati.
Le Giornate FAI di Primavera coinvolgono ogni anno oltre 40.000 Apprendisti Ciceroni©, studenti delle scuole secondarie di I e II grado che accompagnano nelle visite dei luoghi aperti. Educare al valore del patrimonio d’arte e natura attraverso una formula di partecipazione attiva alla sua cura è certamente uno dei modi più efficaci per risvegliare il proprio impegno civile.
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