In gita da Lodi e ubriaco al volante, fermato dai carabinieri di fronte alla caserma di Cuvio
Fermato dai militari l'uomo ha iniziato di proposito a emettere colpi di tosse per tenere lontano i Carabinieri sostenendo che era affetto da "Coronavirus" perché proveniente da Lodi

Domenica pomeriggio, fermo a bordo della propria auto parcheggiata di fronte la caserma dei Carabinieri di Cuvio, un cittadino di origine rumena di 30 anni, assieme alla moglie, è stato controllato dalla locale pattuglia dei carabinieri che hanno chiesto loro i documenti e la prevista autodichiarazione.
Per tutta risposta l’uomo si è da subito rifiutato di fornire le proprie generalità aggiungendo che provenivano entrambi da Lodi e che dovevano andare a trovare un connazionale.
Secondo quanto riportano i carabinieri, davanti a tale atteggiamento, i militari hanno insistito per l’esibizione dei documenti ma lui per tutta risposta, in stato di ebbrezza alcolica, ha continuato a rifiutarsi. Anzi, ha iniziato di proposito a emettere colpi di tosse per tenere lontano i Carabinieri sostenendo che era affetto da “Coronavirus” perché proveniente da Lodi.
In effetti, dopo i controlli, la sua residenza è risultata essere effettivamente un paese in provincia di Lodi dove fa il muratore. A questo punto è stato necessario dichiararlo in arresto per resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire le proprie generalità oltre che inosservanza delle prescrizioni date in tema di auto dichiarazione prevista in questo particolare periodo.
Una volta accompagnato in caserma per le formalità, passata anche l’ebrezza del momento, ha ammesso di essersi inventato tutto e di non essere ammalato. Quindi i carabinieri della stazione lo hanno rimesso in libertà ma dovrà rispondere delle pesanti accuse per il comportamento che ha tenuto.
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E’ sbagliato denunciarlo a piede libero, queste persone meritano il carcere perchè 1°per procurato allarme,2°in stato d’ebrezza alla guida,3°resistenza al pubblico ufficiale. vorrei vedere se al suo paese si comportano così.la li schiaffano dentro e buttano la chiave.
Francesca