Giuseppe, il maratoneta pensionato: “Giro il mondo grazie alla passione per la corsa”
La storia del bustese Giuseppe Pittalà che ha iniziato a correre maratone a 58 anni e non si è più fermato. Da Boston a Roma, da Berlino a Vienna, ne ha corse più di 50: "Prossimo obiettivo Chicago"

La sua prima maratona l’ha corsa a 58 anni, dopo aver perso peso ed essersi allenato per molto tempo. Da allora, oggi ne ha 72 di anni, ha già corso più di 50 maratone e diversi trail. Giuseppe Pittalà, nato a San Teodoro in provincia di Messina e bustese dal 1972, è uno dei simboli dell’oratorio del Redentore, realtà dinamica che punta molto sullo sport dei giovani e non solo, grazie alla Real Busto e ad una forte presenza nel Csi varesino con diverse squadre di calcio maschile e di basket, sia maschile che femminile.
«Ho iniziato per perdere peso – racconta – ma adesso è diventato il mio modo di girare l’Italia e il mondo. Sono stato a Boston, Vienna, Atene, Berlino, Madrid ma anche a Venezia, Torino, Reggio Emilia, Roma e il mio prossimo obiettivo è la maratona di Chicago il prossimo 11 ottobre» – racconta Giuseppe.
Dopo una vita di lavoro tra l’edilizia e una maglieria di Busto dove ha lavorato per quasi 30 anni, Giuseppe si vergogna un po’ a dire che è andato in pensione a 55 anni: «Ho iniziato a lavorare che ero ancora minorenne – racconta – adesso sto vivendo una seconda vita e il podismo mi ha dato una spinta incredibile» – prosegue.
Tutto è iniziato con la conoscenza di Antonio Capasso che cura il blog “Andocorri” che lo ha fatto entrare nella grande famiglia dell’Atletica San Marco: «Correre una maratona era l’ultimo dei miei pensieri ma poi mi ha convinto. Da lì, dopo un anno, la mia prima maratona gara a Milano». Il suo tempo migliore lo ha registrato nel 2010 fermando il cronometro a 3 ore e 21 minuti alla maratona di Roma. Ma nel suo palmares personale non ci sono solo le maratone: «Ho fatto anche diversi trail, la 100 km del Passatore e la 60 km di Seregno».
I familiari lo seguono tra stupore e preoccupazione e la figlia lo ha anche accompagnato a Boston. Nell’ultimo anno qualche acciacco fisico lo ha rallentato ma lui non vuole mollare con un sogno che lo insegue: «Mi piacerebbe partecipare alla maratona di Londra ma devo trovare una charity che appoggi l’impresa». Pittalà, intanto, continua a correre e a macinare chilometri: «Non riesco più a immaginarmi senza la corsa».
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