La protesta dei lavoratori di Leonardo. Profumo: “Noi non ci fermiamo”

Un flash mob nello stabilimento di Cascina Costa per protestare contro il mancato accoglimento da parte dell'azienda delle richieste fatte dalla rsu per arginare il pericolo di contagio da Coronavirus

Protesta lavoratori Leonardo

I lavoratori dello stabilimento Leonardo di Cascina Costa hanno protestato con un flash mob per il mancato accoglimento da parte dell’azienda delle richieste per contrastare il contagio da Coronavirus e per una migliore conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia.

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La proposta di fermata collettiva di una settimana ed eventualmente di una seconda da valutare in base all’evoluzione della situazione avanzata dalla rsu non è stata accolta dai vertici di Leonardo. «L’amministratore delegato  Profumo – spiega Fabio De Rosa della Uilm – ha mandato una lettera dove scrive nero su bianco “Noi non ci fermiamo”. I lavoratori invece in questo momento sentono il peso di una situazione che vede da una parte le raccomandazioni del governo di stare a casa e dall’altra l’azienda che li obbliga a venire al lavoro». ,

«La chiusura – continua il coordinatore della Uilm – era l’occasione per studiare nuove soluzioni organizzative. Ad oggi non tutti hanno mascherina e guanti, ma chi lavora in team ne ha necessità perché lavora a una distanza minore rispetto a quella di sicurezza per evitare il contagio».

Il problema dei lavoratori di Leonardo, dunque, non è solo tecnico ma anche psicologico: la paura del contagio esiste e non può essere arginata con un semplice rifiuto. «Ormai c’è una sorta di psicosi in atto – continua De Rosa -. Per fare velivoli ci vuole molta lucidità in ogni fase lavorativa e questa sta venendo a mancare, nonostante i lavoratori abbiano una grande professionalità che è poi alla base del successo dei prodotti di Leonardo e dei profitti di questa azienda. Per una volta, almeno in questa grave emergenza, gli interessi economici e i profitti andavano messi in secondo piano».

I lavoratori di Leonardo non sono gli unici a protestare per questa situazione. Negli ultimi giorni molte metalmeccaniche  della provincia di Milano hanno scioperato spontaneamente.

Nell’incontro avvenuto oggi tra Governo e parti sociali, il premier Giuseppe Conte ha ribadito che «tutti coloro che stanno lavorando compiono un atto di grande responsabilità verso l’intera comunità nazionale. Noi tutti abbiamo il vincolo morale e giuridico di garantire loro condizioni di massima sicurezza».

Roma non ascolta. Sciopero bianco dei lavoratori di Leonardo

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 13 Marzo 2020
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