La Svizzera chiude le frontiere ma non ai frontalieri
Il Consiglio Federale svizzero inasprisce le misure per contenere l'emergenza Covid. Scuole chiuse e divieto a tutte le manifestazioni con più di 50 partecipanti
Controlli alle frontiere e possibilità di respingere chi non ha diritto di entrare.
Il Consiglio federale della Svizzera ha deciso di sospendere gli accordi di Schengen a partire da oggi e di permettere l’ingresso in suolo confederale solo ai cittadini elvetici che rientrano, a quelli che hanno un permesso di lavoro e a chi è solo in transito. Esclusi i turisti e gli italiani che entrano per scopi personali.
Il traffico di transito e il trasporto merci non sono toccati dal provvedimento.
Nessuna presa di posizione netta, dunque sulla questione dei frontalieri e della chiusura delle aziende da parte di Berna che, però, mette sul piatto 10 miliardi di franchi per sostenere le aziende che avranno ripercussioni economiche dalle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria in atto. L’invito, la cui finestra è di sei mesi, è quello di attuare il più possibile il tele lavoro, diminuendo così il traffico in ingresso che, stando ai consiglieri, è effettivamente minore. « Ci affidiamo alla responsabilità delle singole aziende perché restringano l’ingresso solo al personale strettamente necessario» ha spiegato la consigliera Keller Sutter, secondo cui non spetta al Consiglio fare distinzioni tra i diversi permessi di soggiorno che hanno uguale valore di legge.
Il Consiglio ha disposto la chiusura di tutte le scuole, fino al 4 aprile, imponendo, però, ai singoli cantoni di offrire servizi di accoglienza dei bambini in obbligo educativo.
Le misure adottate rimarranno in vigore fino alla fine di aprile.
Per evitare il diffondersi dell’epidemia si vietano tutte le iniziative pubbliche o private con più di 50 persone e quelle attuate dovranno garantire le misure di sicurezza dei partecipanti: « Dobbiamo rallentare il nostro ritmo di vita perché la situazione è molto seria» ha affermato Alain Berset descrivendo la situazione sanitaria che, a oggi, conta 1125 casi conclamati .
Misure di contenimento valgono per tutti i locali pubblici , ristoranti, alberghi, bar, teatri, cinema ma anche piscine, strutture sportive, centri benessere e stazioni sciistiche.
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