Marnate, il sindaco sceglie Dante per dare fiducia ai suoi concittadini
l sindaco Elisabetta Galli ha deciso di celebrare il Dantedì, la giornata dedicata al grande poeta, partendo da una sua citazione della Divina Commedia per infondere speranza ai cittadini
Serietà e osservanza delle regole in questo momento di crisi, ma al contempo la memoria delle nostre origini e il valore della cultura: questo l’obiettivo del sindaco di Marnate Elisabetta Galli, che ha voluto celebrare la giornata dedicata a Dante Alighieri.
Con un post su Facebook indirizzato ai suoi concittadini, infatti, il Primo cittadino ha ricordato il Dantedì, celebrato oggi in tutta Italia (ecco l’iniziativa di Comerio ad esempio).
La citazione scelta dal sindaco ha voluto proprio creare un parallelo fra il poema dantesco e la situazione attuale di difficoltà in cui stiamo vivendo.
Questo il messaggio del sindaco Galli: “Cari Cittadini, anche, e soprattutto in queste giornate difficili, non dobbiamo dimenticarci di ricorrenze di particolare importanza che caratterizzano la nostra cultura e dalle quali traiamo forza e determinazione per affrontare le sfide più impegnative.
Oggi, 25 marzo: nel 1300 iniziava il viaggio di Dante Alighieri che dava origine a quel capolavoro della Divina Commedia. Da quest’anno, su iniziativa del Corriere della Sera, proprio in questa data si festeggia il DanteDì caratterizzato da innumerevoli iniziative online che potrete cercar e guardare per trascorre in casa questo momento culturale di grande emozione.
Per tutti noi Italiani questo momento assume importanza particolare perché il nome di Dante ha reso la nostra nazione famosa e degna di stima in tutto il mondo, traguardo che anche oggi l’Italia sta raggiungendo quotidianamente nella lotta contro il Covid 19, guardata con ammirazione e presa come modello da tutti i Paesi.
Da parte mia voglio condividere con Voi tutti la celebrazione di questa giornata citando la celeberrima fine del Canto dell’Inferno:
“Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d’alcun riposo,135salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ’l ciel, per un pertugio tondo.E quindi uscimmo a riveder le stelle”
La commozione che queste parole suscitano in questi giorni drammatici, ci dà forza e tenacia per affrontare la battaglia quotidiana senza perdere la speranza di poter uscire anche noi un giorno a RIVEDER LE STELLE”.
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