Scrivi che ti passa! Un blog raccoglie i vostri “Racconti dalla quarantena”
Un'iniziativa del Sistema Bibliotecario Valli dei Mulini apre uno spazio per i racconti di chi deve trovare il modo di "ammazzare il tempo" in questi giorni strani
Non si può andare in biblioteca? E allora scriviamo noi!
L’idea è venuta a Silvia Borella e ai responsabili delle 44 biblioteche del Sistema bibliotecario Valli dei Mulini, che hanno aperto un nuovo blog intitolato “Racconti dalla quarantena”, per affrontare con creatività questo momento di stop forzato.
Per effetto del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo, da lunedì 9 marzo le biblioteche del Sistema Bibliotecario Valli dei Mulini sono chiuse al pubblico fino al 3 aprile e la prenotazione online è sospesa. Una temporanea paralisi a cui rispondere con una sfida.
«Siamo 44 bibliotecari di biblioteche in quarantena con una tremenda voglia di leggervi – dice la coordinatrice del Sistema bibliotecario – Abbiamo aperto questo blog dove pubblicheremo racconti provenienti da parte dei nostri concittadini che possano essere letti da tutti quei lettori che in questo momento non possono fruire dei servizi delle biblioteche ».
«Perché lo facciamo? Per dare voce alle esperienze che nascono da questo nuovo tempo a disposizione di noi stessi. Perché amiamo i nostri lettori e vogliamo che abbiano uno spazio per scriverci di loro. Per sentirci ancora di più una comunità di lettori uniti in un momento di difficoltà per tutti, e avere tante nuove storie da leggere. Spediteci i vostri racconti, le vostre testimonianze romanzate, i vostri ricordi, e questo sarà un diario comune al quale attingere per non farci mancare storie da leggere nonostante la chiusura delle biblioteche».
Una risposta positiva a questo momento sospeso e carico di preoccupazioni per tutti: «Diventiamo una comunità di scrittori in quarantena, che si raccontano storie incredibili di persone “normali”».
Dunque spazio alla fantasia, ai ricordi, anche all’introspezione, per raccontare sensazioni e pensieri, per parlare di fatti veri e non far dimenticare avvenimenti della propria vita, ma anche per scrivere nuove favole per i nostri bambini o raccogliere le storie raccontate dai figli in questa inaspettata pausa da scuola, senza limiti alla creatività: «Spazio libero per tutti – conclude Silvia – Non siete incatenati a nessuna di queste cose: scriveteci ciò che vi va, che si tratti di un racconto di massimo 7500 parole o una poesia, regaliamoci storie nuove».
Quando avrete il racconto pronto, inviatelo alla mail raccontidallaquarantena@gmail.com e sarà pubblicato.
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