Secondo caso a Malnate. Il sindaco: “Cittadini, non ci siamo!”
La sindaca di Malnate Irene Bellifemine pubblica un lungo post in cui prende una posizione molto ferma: STATE A CASA
La sindaca di Malnate Irene Bellifemine pubblica un lungo post in cui prende una posizione molto ferma: STATE A CASA.
Lo fa per comunicare ufficialmente un secondo caso di contagio in città. “È un soggetto attualmente in quarantena casalinga e condizioni stabili e diversi casi di isolamento preventivo sono stati disposti dall’autorità competente per nostri concittadini. Il virus si trasmette anche se si è asintomatici, quindi fate un favore a voi stessi, uscite solo se è strettamente necessario”.
Qui di seguito il post completo del primo cittadino.
Cari Malnatesi, non ci siamo!
La situazione in Lombardia è drammatica e muovendosi per la Città si ha l’impressione che questo concetto non sia passato in maniera chiara: STATE A CASA! ATS ha comunicato un secondo caso di positività al Covid-19 a Malnate (con soggetto attualmente in quarantena casalinga e condizioni stabili) e diversi casi di isolamento preventivo sono stati disposti dall’autorità competente per nostri concittadini. Il virus si trasmette anche se si è asintomatici, quindi fate un favore a voi stessi, uscite solo se è strettamente necessario.
Andare una volta al giorno a fare la spesa per aggirare le norme del DCPM non vi rende furbi, portare più volte al giorno i vostri animali a fare i bisogni, nemmeno. Rimandate gli allenamenti per la maratona di New York (che sembra in molti stiano preparando, visto il numero di podisti che corrono sulle strade) al mese prossimo, tanto se continuiamo a comportarci in maniera irresponsabile, rinvieranno anche quella. Uscire di casa espone voi stessi e i vostri cari ad un rischio che attualmente non possiamo nemmeno calcolare. Proteggiamo chi per esigenze lavorative ogni giorno è costretto a farlo. Valute voi stessi cosa sia meglio ogni volta che vi viene l’impulso di aprire la porta.
Giusto per dare qualche numero: 16220 sono i contagiati in Lombardia, 229 di questi in Provincia di Varese. E questi numeri, a livello regionale, provinciale e di conseguenza anche nel nostro Comune, sono destinati inesorabilmente a salire. 1640 persone sono già decedute nelle nostra Regione. 1640 persone che potevano essere salvate da un comportamento più rispettoso del prossimo da parte della comunità. Non cercate nelle righe del decreto quello che si può e non si può fare, cercatelo dentro voi stessi, cercatelo nel sorriso delle persone a voi più care. Resistiamo all’impulso di uscire, resistiamo a questa voglia di primavera che ha scelto il momento peggiore per fare capolino. Non fatelo nemmeno più per senso civico o di responsabilità, fatelo per voi stessi. Però fatelo: RIMANETE A CASA!
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