All’ospedale Sant’Anna curati 745 pazienti covid, il picco il 4 aprile
L'Asst Lariana ha gestito la crisi pandemica in 5 diverse fasi, attivandosi sin dalla fine di febbraio. Ora avviata la fase dell'assestamento in vista delle dimissioni
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Sono stati 745 i pazienti Covid-19 i ricoverati dall’inizio dell’emergenza all’ospedale Sant’Anna di san Fermo della Battaglia. Ad oggi, 413 i posti letto che sono stati destinati a tale patologia, di cui 46 in terapia intensiva. Attualmente, i ricoverati sono 301.
Il picco di ricoveri tra il 28 di marzo e l’8 aprile, con la giornata del 4 aprile al vertice della crescita con 357 pazienti.
Alla prima fase – tra la fine di febbraio e i primi di marzo – è corrisposto il potenziamento della linea del Pronto Soccorso e della Medicina d’urgenza, affiancata all’attività svolta dal reparto di Malattie Infettive, inserito fin dall’inizio dell’emergenza nella rete regionale per la gestione e il ricovero dei casi positivi. In questa fase i posti letto resi disponibili sono stati 74.
Nella seconda fase – tra il 10 e il 20 marzo – sono state riorganizzate le degenze chirurgiche 2 e 3, rendendo disponibili altri 104 posti letto per il ricovero di pazienti Covid-19. Tale riorganizzazione è seguita alla riduzione dell’offerta chirurgica come da indicazioni regionali. In particolare la degenza chirurgica 3 ha assunto le caratteristiche di una terapia sub-intensiva per l’utilizzo di ventilatori e tecnologie respiratorie ed è stata assegnata alla Pneumologia; la degenza chirurgica 2 è stata affidata al reparto di Malattie Infettive.
La terza fase – tra il 21 e il 24 marzo – è stata caratterizzata dalla necessità di dedicare, a causa di alcune difficoltà registratesi negli ospedali Valduce e Fatebenefratelli, 56 ulteriori posti letto, ricavati nella degenza medica 3. A tale periodo risale il trasferimento dei codici minori in autopresentazione al Pronto Soccorso del Sant’Anna al presidio di Cantù (trasferimento tuttora in vigore) per poter concentrare il personale medico ed infermieristico sui pazienti Covid-19 e sulle emergenze-urgenze con percorsi dedicati.
La quarta fase – tra il 25 marzo e il 13 aprile – ha visto lo spostamento a Cantù dei reparti di Geriatria e Medicina Interna, rendendo disponibili altri 49 posti letto al Sant’Anna e la chiusura della Psichiatria al Sant’Anna (i pazienti sono stati trasferiti a Cantù e Menaggio e il personale reimpiegato a Cantù). Nell’ex ambito riabilitativo sono stati, inoltre, ricavati altri 40 posti letto dove sono ricoverati quei pazienti tendenzialmente stabili sotto il profilo clinico, senza necessità di particolari supporti respiratori, non negativizzati e che richiedono un costante monitoraggio clinico-assistenziale. Per ogni evenienza in Pediatria sono stati dedicati 11 posti letto, 4 in Ostetricia e 2 in Terapia intensiva neonatale.
La quinta fase – avviata ieri 14 aprile – si caratterizza per il perfezionamento della traiettoria clinico-assistenziale che supporta il processo relativo alla dimissibilità dei pazienti. Da qui la destinazione al Polispecialistico Felice Villa di Mariano Comense di una degenza di transizione con 27 posti letto dove saranno ricoverati, in arrivo dall’ospedale Sant’Anna, tutti quei pazienti clinicamente stabili che necessitano una prosecuzione del monitoraggio clinico e il completamento del percorso di quarantena fino alla dimissibilità.
«Abbiamo lavorato e lo stiamo facendo tuttora – scrive nella relazione il direttore generale Fabio Banfi – per affrontare l’emergenza al meglio delle nostre possibilità. Un ospedale dalla configurazione estremamente innovativa, vocato alla gestione per acuti, a fronte di un’emergenza infettivologica di questa portata è stato riorganizzato con la necessaria tempestività, sfruttando flessibilità e duttilità nell’utilizzo dei posti letto e del parco tecnologico».
Lo scorso 14 aprile, la direzione ha deliberato l’istituzione di un gruppo di lavoro per analizzare puntualmente il numero di casi di operatori risultati positivi ed individuare eventuali azioni correttive. Se il Sant’Anna registra 39 casi di operatori positivi a fronte di 745 pazienti trattati, all’ospedale di Cantù sono stati registrati 41 casi, numero non proporzionato ai pazienti trattati, considerato che a Cantù non è stato attivato alcun reparto per il ricovero e la degenza di pazienti Covid-19. «La costituzione del gruppo di lavoro non serve ad alimentare polemiche ma è segno che abbiamo preso in carico il problema – commenta Banfi – ed intendiamo affrontarlo con estrema serietà».
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