I bimbi sperduti e dimenticati della scuola che non c’è
Dal nido la proposta di riaprire le strutture educative dei piccoli su modello europeo, puntando sul gioco all'aperto ed educazione all'igiene

I bambini sono a casa da due mesi e di riapertura delle scuole, forse, se ne parla a settembre. Cosa faranno nei prossimi quattro mesi? Sempre a casa con mamma e papà? E se i genitori intanto devono tornare a lavorare?
A porre questi problemi è Gabriella Lavarda, educatrice del nido Il paese dei bimbi di Arsago Seprio in una lettera (pubblicata di seguito) in cui chiede di porre maggiore attenzione ai bambini e di cominciare a ripensare a una riapertura delle strutture educative rivolte ai più piccoli su modello europeo, puntando su norme igieniche e spazi aperti.
In questo momento epocale i bimbi dove sono? Anch’essi messi in disparte e dimenticati sull’isola che non c’è? Eppure senza di loro niente isola e niente futuro…e nessuno ne parla, già, loro sono bravissimi, da ben due mesi sono in casa con mamma e papà e chissà per quanto tempo ancora dovranno restarci…ma quando mamma è papà torneranno al lavoro, dove andranno? Dai nonni? No, non è possibile perché sono fragili e potrebbero ammalarsi… Avranno una baby sitter?
Perché nessuno parla dei più piccini, anche loro hanno diritto di giocare con i loro amichetti, di tornare alla loro routine, alla loro quotidianità…Si parla di riapertura delle scuole a settembre ma, abbiamo ben 4 mesi davanti e, i bambini come li trascorreranno? Perché non si possono iniziare a fare delle prove? Aprire le strutture mettendo a disposizione spazi interni ed esterni, insegnare ai piccini le norme igieniche indispensabili, giocare stando all’aria aperta… Seguiamo anche il modello degli altri paesi europei che la scuola non la considerano come un fanalino di coda… Purtroppo sono sempre i grandi a decidere ma, anche i grandi sono stati piccoli…
Non dimenticatevi dei bambini…
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