Computer dalle aule e solidarietà, così va avanti la scuola ad Arnate e Madonna in Campagna

L'Istituto Comprensivo Gerolamo Cardano, negli anni scorsi, ha investito molto nella formazione digitale. Una scelta che oggi aiuta a dare continuità, senza escludere chi è più in difficoltà economiche e con meno strumenti

gallarate generico

I computer della scuola distribuiti a chi ha bisogno, i tablet prestati da altre famiglie, la condivisione della connessione nei condomini. Anche all’Istituto Comprensivo Gerolamo Cardano di Gallarate, si lavora ogni giorno – insegnanti, personale e famiglie – per portare avanti l’anno scolastico.

Il “Gerolamo Cardano” riunisce le scuole di Arnate e Madonna in Campagna: quartieri urbani popolosi, con molta varietà sociale, dalle zone di villette alle case popolari, ai complessi di case in cooperativa.

In queste scuole di periferia (intese come contesto urbano) «la digitalizzazione è stata un obiettivo su cui si è lavorato tanto in questi anni», spiega la dirigente Germana Pisacane. «Quel bagaglio di competenze è stato il punto di partenza». Registro elettronico a regime con tutte le sue funzionalità, piattaforme di condivisione materiali, learning app, piattaforma di restituzione elaborati, sito dedicato all’educazione fisica per la scuola secondaria di primo grado e per la scuola primaria, facebook, canale youtube, blog per la scuola dell’infanzia.

Dopo meno di due settimane è entrato a regime per tutto l’istituto comprensivo la GSuite for Education e la scuola si è trasferita online con tutti i docenti e tutti gli alunni.

L’aspetto più evidente e centrale è quello delle lezioni a distanza: 4 ore giornaliere, per 5 giorni a settimana.In diretta alle scuole secondarie e nelle classi finali delle primarie, prevalentemente con contributi registrati nelle classi iniziali del ciclo delle primarie (ma le maestre si connettono comunque ogni tanto con i bambini, per tenere il contatto umano).

Generico 2018
Le lezioni videoregistrate e caricate su Youtube

C’è però un aspetto che è emerso potente, qui come in tutta Italia: è il digital divide, i limiti di connessione e tecnologia che finiscono a colpire soprattutto le famiglie a basso reddito (ma non esclusivamente).
«Siamo una nave, una grande nave, che in questo momento ha spento i motori e viaggia a remi» dice la dirigente Germana Pisacane, con immagine efficace. «E perché la nave proceda nella direzione giusta tutti dobbiamo remare, con lo stesso ritmo, con la stessa forza, incoraggiandoci l’un l’altro».

In attesa dei computer e dei tablet acquistati grazie ai fondi erogati dal Ministero dell’Istruzione (le Gerolamo Cardano riceveranno più di 12mila euro), la dirigente si è attivata per  far distribuire agli alunni più in difficoltà i computer dei laboratori e delle aule. 

Sono circa 70 gli alunni in affanno sul fronte tecnologico (numero simile a quello delle scuole di Cedrate-Sciarè, altri quartieri periferici), ma l’obiettivo è riuscire a consentire a tutti di rimanere dentro la scuola. «Abbiamo fatto una graduatoria d’istituto per soddisfare le esigenze» spiega la docente Giovanna De Luca, animatrice digitale d’Istituto e referente scuola primaria. «Le famiglie più in difficoltà sono quarantacinque, abbiamo recuperato tutti i portatili e i pc dalle aule, abbiamo creato profili nuovi per consentire l’accesso alle famiglie».

Prima si va incontro a disabili e con bisogni educativi speciali, poi quelli delle classi di terza media (ovviamente quelli con problemi economici e digital divide), poi le altre classi delle medie. Segue la classe quinta delle elementari e a scendere le akltre classi. «Infine le famiglie che comunque hanno più di un figlio iscritto all’Istituto».

Nel frattempo, in questo mese, si è cercato di gestire la situazione straordinaria grazie alla solidarietà delle famiglie. Che “prestano” la connessione wifi, distribuiscono ai compagni dei figli dei tablet o computer che hanno in casa e che non usano più, si organizzano con campagne di solidarietà “condominiale” per la condivisione della connessione.

La scuola va avanti, è fatta di lezioni, ma anche di rapporti tra le persone, tra i docenti e i ragazzi. Per dare il giusto rilievo a quanto di bello stanno realizzando, la dirigente Pisacane ha voluto creare sul sito della scuola un’apposita area dove “mettere in vetrina” i messaggi di speranza prodotti.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 14 Aprile 2020
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