“Comunicazioni più veloci ai sindaci sui contagiati”

Lo chiede il sindaco Danilo Centrella in una comunicazione inviata al Governatore lombardo Attilio Fontana ad Ats e alla Prefettura

Avarie

Bene la gestione dell’emergenza covi19 da parte della Regione, ma c’è ancora qualcosa che non va nella triangolazione di informazioni fra Ats, prefettura e sindaci. 

Lo fa presente con una missiva inviata oggi al Governatore lombardo Attilio Fontana il sindaco di Cocquio Trevisago Danilo Centrella.

«L’emergenza determinata dal rapido diffondersi della contagiosità del virus COVID 19 nella nostra regione ha necessitato azioni quanto mai drastiche da parte di Regione Lombardia che, come Medico e Sindaco, condivido pienamente. Sono orgoglioso di come la Direzione Politica Strategica nella nostra regione abbia affrontato e stia affrontando il periodo sanitario ed economico più cupo degli ultimi 80 anni», esordisce Centrella che specifica anche i numerosi servizi attivati in paese per tutti i residenti, come la sanificazione delle strade e la spesa a domicilio, la distribuzione di mascherine e il servizio si supporto psicologico.

«Abbiamo cioè attuato quanto possibile per garantire le indicazioni di Regione Lombardia. Tutte queste misure rischiano però di risultare inefficaci e l’impegno di tanta gente rischia di essere vanificato se il Sindaco, responsabile della sicurezza e sanità del Comune non viene celermente informato da ATS e Prefettura circa i casi positivi COVID-19 presenti nel Comune. E’ quello che purtroppo sta succedendo nel mio e in numerosi altri Comuni della provincia. La lentezza di informazione dei casi positivi mette in atto i processi di isolamento domiciliare di possibili contagiati in ritardo rispetto alla possibilità di diffusione virale nel territorio».

«I dati ufficiali di ATS nel mio paese, non evidenziano tutt’ora casi COVID positivi. Abbiamo però isolato i familiari di un soggetto positivo unicamente da informazioni date dal datore di lavoro, in mancanza di ufficiale segnalazione da parte dell’Agenzia di Tutela della Salute. Ho contattato ATS chiedendo informazioni a riguardo e mi è stato riferito dal funzionario incaricato che il ritardo è determinato da una lenta elaborazione dei dati in regione. Ho pertanto informato i medici di Medicina generale e richiesto loro di informarmi celermente su tutti i sospetti casi COVID tra gli assistiti per un precoce isolamento».

«Ogni nostra azione viene però eseguita senza ufficialità da parte di ATS, con tutti i rischi che la cosa può comportare. Permane inoltre la criticità circa la mancata informazione di casi COVID positivi con attività lavorativa nel mio paese, ma residenti in altri paesi. Tali soggetti trascorrono numerose ore in attività lavorativa nel territorio del mio Comune con il rischio di contagiare i residenti».

«Vi è quindi la necessità di una completa informazione anche in tali casi. Necessita inoltre informazione anche riguardo i casi COVID positivi relativi agli ospiti ricoverati nelle strutture sanitarie del Comune (a Cocquio Sacra Famiglia) e che hanno residenza in altro Comune. Ho personalmente valutato l’effettivo rispetto delle regole di isolamento dell’istituto e inviato comunicazione in ATS in data 28.3.2020 e 30.3.2020 richiedendo celeri ed efficaci misure per evitare la diffusione virale in una struttura protetta con numerosi ospiti fisicamente fragili ed al fine di tutelare i numerosi dipendenti presenti. Tutt’ora, nonostante mi riferiscano che numerosi ospiti e personale sia affetto da COVID 19 sintomatico da alcuni giorni, non ho avuto alcuna comunicazione ufficiale da ATS», conclude Centrella.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Aprile 2020
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