Giornata della Terra: la scuola adotta la foresta “Bambini di pace”
La primaria di Morosolo non rinuncia a celebrare la Giornata della Terra e lancia l'adozione della foresta "bambini di pace", finanziata con lamponi e ninfee
Oggi, mercoledì 22 aprile 2020, si celebra il 50°anniversario della Giornata della Terra.
Anche in questo momento di forzato allontanamento dalla scuola, insegnanti e alunni della scuola primaria “Alessandro Manzoni” di Morosolo (IC Campo dei Fiori di Comerio) vogliono celebrare come sempre l’importante ricorrenza, coinvolgendo anche le famiglie e la cittadinanza.
L’idea è “Adottare una foresta” attraverso la piattaforma “Treedom – Pianta o regala un albero con un click“. La foresta della scuola di Morosolo si chiama “Bambini di pace”, come il progetto scolastico lanciato 20 anni fa con l’adozione di una pianta di kaki nell’ambito internazionale del “Kaki tree project”.
“Attraverso questo gesto possiamo contribuire ad abbattere i livelli di CO2, sostenere gli agricoltori, proteggere il suolo e la biodiversità e quindi fare del bene al nostro pianeta”, spiegano i promotori
Per finanziare l’adozione saranno messe in vendita le piante di lamponi e le ninfee preparate a scuola. “Chiunque potrà contribuire a far crescere la nostra foresta adottando uno o più alberi”.
In questo periodo di forzata “reclusione” nelle case, molte famiglie hanno seminato, sperimentato, piantato fiori, costruito orti e i bambini hanno potuto partecipare alla trasformazione primaverile del giardino della scuola attraverso video preparati dagli insegnanti. “Siamo legati a doppio filo con la natura: non c’è dubbio”, spiegano dalla scuola il cui giardino, negli anni si è arricchito di ogni sorta di essenza: piante, fiori, stagno, orto, serra anche grazie all’adesione a “M’illumino di meno”, per cui ogni anno viene piantato simbolicamente un albero.
Quest’anno la nuova piantumazione è stata rinviata. Fausto Verti, ex agricoltore biologico che accompagna docenti e bambini con competenza e passione nel sorprendente mondo della natura, custodisce la pianta di melo che appena possibile sarà piantumata nel frutteto della scuola. “Questo astone che sporge dal vaso è il melo della scuola. Si chiama “Brina” ed è innestato su un portainnesto di nome M 26. Si sta facendo un po’ di vacanza sulla riviera del lago di Monate nel mio giardino, ma non vede l’ora di farsi circondare dai bambini della scuola di Morosolo. Gli fa compagnia Dotto, così quando riprende la scuola non è impreparato…”. Queste le parole che accompagnano il video che Fausto ha preparato per i bambini.
Anche Brina “il melo sospeso” ha voluto dire la sua: “Io sono “Brina” il melo sospeso della scuola primaria di Morosolo. Sono un melo, anzi una mela pianta. La mia famiglia ha origine nel Trentino ed è tosta, resistente alla maggior parte delle malattie fungine, non gradita più di tanto dagli insetti, sono comunque bella da vedere e buona da mangiare e ancora più buona perché non mi fanno trattamenti. Desideravo tanto accasarmi nella scuola di Morosolo, ma causa un virus umano, mi hanno sospeso in un vaso e perciò mi sto facendo le vacanze in quel di Travedona a casa di Fausto: un bel posto, sento l’aria del lago, ma mi aspettavo la compagnia di tanti bimbi che avrei ricambiato con i miei dolci frutti e con la mia attitudine, come tutte le piante, a togliervi qualche kg di anidride carbonica. Beh, spero che al più presto questo mio sogno si avveri, incomincio ad essere un po’ stufa di vedere solo la faccia del Fausto.”
“Manca poco Brina… resisti! Fra non molto abiterai per sempre nel giardino della scuola, non vediamo l’ora di conoscerti di persona e di crescere insieme a te!”, scrivono i docenti di Morosolo, augurando una buona giornata mondiale della Terra a tutti!
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