Gorla Minore pensa al dopo coronavirus: “Continuiamo ad aiutare il commercio locale”
L'associazione "Gorla che lavora" annuncia l'annullamento della festa "Botteghe aperte" prevista per maggio e invita a scegliere commercianti e artigiani locali pensando al futuro del paese
Salta un altro importante evento del calendario gorlese per il 2020: dopo l’annuncio dell’annullamento dell’edizione di quest’anno del Girinvalle, non si terrà neanche la festa “Botteghe Aperte”, vetrina del commercio locale, amata dall’intera comunità e prevista per maggio.
Ad annunciarlo è Mauro Elzi, presidente dell’associazione “Gorla che lavora”: «Oggi purtroppo mi vedo costretto ad annunciare che la manifestazione “Botteghe aperte 2020” è ufficialmente annullata. Purtroppo non ci sono le condizioni per dare luogo a tale evento in sicurezza, anche se si pensasse di rinviarlo».
Da Elzi giunge poi un richiamo ai propri concittadini affinché in questa fase e in futuro si continuino a privilegiare le attività di commercianti e artigiani locali, manifestando al contempo solidarietà verso gli esercizi commerciali che sono momentaneamente chiusi a causa delle normative ministeriali.
«A nome dell’associazione “Gorla che lavora”, esprimo tutta la solidarietà nei confronti di quei colleghi che oggi devono stare chiusi, vi rivolgo il nostro incoraggiamento a non mollare. A tutti i gorlesi invece rivolgo un appello: una volta che tutto questo “incubo” sarà finito, viviamo se possibile più di prima il nostro territorio, servendoci da artigiani e commercianti che negli anni hanno contribuito in maniera fondamentale alla vita del nostro paese».
«Ne sono personalmente testimone – confida Elzi – tanti artigiani e commercianti, senza farsi pubblicità, hanno dato tanto e realizzato tante iniziative, che tutti noi abbiamo potuto vivere sul territorio di Gorla Minore: proprio per questo non meritavano ciò che sta accadendo. Vorrei che questo invito fosse letto come una forma di reazione comunitaria allo scopo di evitare che il terribile e angosciante deserto che vediamo per le strade di Gorla oggi, non si trasformi in un deserto perenne negli anni a venire».
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