Zappoli: “La Finestra è uno sguardo sul futuro della città”

La pubblicazione del Pd ha compiuto un anno. Angelo Zappoli ne racconta la nascita e gli obiettivi

angelo zappoli

È nata nel 2019 e oggi è giunta al sesto numero. La “Finestra, pubblicazione del Partito democratico, ha una distribuzione in ambito cittadino e provinciale. Una nuova realtà dell’informazione che ha tra i suoi redattori e fondatori personaggi importanti della sinistra varesina tra cui Angelo Zappoli a cui abbiamo chiesto di raccontarne la storia.

La “Finestra” ha vista sulla piazza varesina. Perché e come è nata l’iniziativa?
«La “Finestra” nasce lo scorso anno, siamo al sesto numero, come volantino di informazione del PD di Varese, per far circolare notizie e opinioni su quanto accade in città. Avevamo l’esigenza e l’ambizione di far conoscere il frutto della nostra partecipazione politica e di rispondere ad una esigenza, reale, che ci veniva posta da iscritt* e non: far conoscere in città notizie, proposte e riflessioni che nascono dalla nostra area politico-culturale. Notizie sul lavoro del sindaco Galimberti e dei nostri assessori, Civati, Dimaggio, Molinari, e sulle iniziative che abbiamo assunto come partito in città. Riflessioni sui temi generali e locali, anche in quanto maggioranza nell’attuale assemblea consiliare. Su la “Finestra” abbiamo anche presentato e spiegato nostre proposte, come i Consigli di quartiere, e notizie che abbiamo pensato utili alla cittadinanza ed abbiamo aggiunto qualche spunto più “leggero”, come il rock & roll. Pensato come strumento snello, diffuso a mano e sul web, autofinanziato e aperto ai contributi, con una periodicità legata all’attualità politica. La redazione è curata dalla segreteria cittadina ed è coordinata dal segretario Luca Carignola. Ci si trova nel corso di iniziative, ai gazebo in piazza, scrivendoci a info@pdvarese.it per riceverlo via mail, sulla pagina “Partito Democratico Città di Varese” (https://www.facebook.com/pdCittadiVarese/).

Guardando al presente e al futuro, il ruolo reale di una Finestra spalancata e veritiera sul Palazzo, ma anche sull’intera comunità, può essere di rilievo.
«L’ambizione che abbiamo è quella di far diventare la “Finestra” anche spazio di confronto e di elaborazione di proposte per il futuro di Varese: per questo cercheremo di aprire non solo ad idee che nascono nel novero dell’area PD, ma anche nel mondo del centrosinistra varesino. Non solo valutazioni amministrative, ma riflessioni sociali e culturali, avendo come prospettiva il futuro quinquennio, quello della Varese del 2026. Dopo 5 anni di buona amministrazione, di rinnovata centralità della progettazione urbana in tutti i suoi aspetti, di consolidamento amministrativo dopo l’inerzia o peggio dei decenni passati, i prossimi mesi dovranno essere una finestra sulle future opportunità, sulle future scelte, sulle future sfide.

Varese sembra aver accettato azione e toni del Palazzo dopo aver valutato l’immobilismo di coloro che hanno celebrato Varese capitale della Padania, ma poi di fatto per vent’anni l’hanno trascurata. E oggi dicono di voler cacciare i fantasmi dal Palazzo. Ce ne fosse il motivo sarebbe come se el gremàa sgridasse el rost.
«Varese ha bene accolto lo stile amministrativo del sindaco Galimberti, connotato da chiara esposizione delle intenzioni progettuali, delle reali opportunità e degli eventuali vincoli. Stile lontano dagli annunci degli ultimi vent’anni, non seguiti da alcuna realizzazione, e lontano dai toni propagandistici delle precedenti amministrazioni. Gli esponenti dell’opposizione sono ormai costretti a cercare visibilità con piccole polemiche, ancor più quelli che hanno avuto ruolo nelle precedenti amministrazioni come assessori o consiglieri: nel disperato sforzo di far dimenticare il nulla da loro realizzato, cercano di recuperare consenso attraverso piccole demagogie o proposte che, governassero loro, sarebbero i primi a considerare non fattibili o sbagliate. Certo, talune scelte sono state uno scossone per abitudini o inerzie del passato e per una parte della cittadinanza a lungo crogiolatasi in questa inerzia provinciale che non offriva prospettive, non chiedeva cambiamenti, ma garantiva ampia possibilità di lamentazioni da bar. Si tratta di scelte, dalle stazioni al piano posteggi, da piazza Repubblica alle scelte urbanistiche, che hanno l’ambizione di proiettare Varese in quel futuro che è non solo possibile, ma necessario per una città che non voglia solo essere capoluogo amministrativo, ma si voglia protagonista di innovazione e crescita. Anche a questo cerchiamo e cercheremo di dare spazio su la “Finestra”, strumento leggero, ma auspichiamo efficace, per contribuire a questo slancio progettuale».

La “Finestra” una voce nel coro di Varese

di
Pubblicato il 05 Aprile 2020
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