Dall’autostrada una grande rotatoria per entrare a Varese, la rivoluzione di largo Flaiano
Presentato uno studio che rivoluzionerebbe quel comparto, con l'obiettivo di rendere più accessibile varese dall'autostrada e viale Borri, ma anche di alleggerire via Sant'Imerio e il quartiere di Bosto dal traffico
Non c’è solo il piano stazioni o spostamento del mercato nei pensieri dell’amministrazione comunale. Dal cilindro esce infatti un’idea evocata più volte ma mai diventato concreta, e che – complici gli studi per l’impatto del piano stazioni e della nuova Esselunga – è diventato un progetto con tanto di prima analisi dei costi e dei flussi.
A farlo la società Sintagma, che per il comune si occupa di predisporre il piano urbano della mobilità sostenibile: per risolvere il problema del traffico in quel comparto – intasato per l’entrata dell’autostrada, l’accesso da viale Borri, l’uscita di via sant’Imerio – ha studiato i flussi delle auto, ipotizzando poi una alternativa.
Lo studio, presentato in una riunione a cui hanno partecipato oltre al sindaco Davide Galimberti anche diversi assessori – tra cui quello all’urbanistica Andrea Civati, alla polizia locale Daniele Zanzi, all’ambiente Dino De Simone – prevede la sostituzione dei semafori che ora regolano i flussi di ben nove strade con una grande rotatoria ovale, dal raggio esterno di oltre 23 metri.
Per realizzarla l’unica infrastruttura necessaria sarà un secondo “ponte” che passi sopra la ferrovia, della superficie di circa 700 metri quadri, “gemello” di quello già esistente. Un’opera per cui è previsto un costo tra i 250 e i 300mila euro.
«È questa la principale differenza rispetto ai progetti del passato, ciò che rende possibile quello nuovo – spiega l’assessore all’urbanistica Civati – Le prime ipotesi, di molti anni orsono, prevedevano una rotonda che allargava il ponte, ma i bracci erano troppo vicini ed erano inefficienti, oltre a rendere il ponte troppo costoso. Una rotatoria ovoidale più larga permette ai flussi principali, quelli in arrivo dall’autostrada e da viale Borri, di scorrere più fluidamente».
Lo studio ipotizza in questo nuovo assetto una diminuzione dell’80% circa del tempo di ritardo (la “misura della coda”), una densità di veicoli inferiore del 50% rispetto alla situazione attuale e una velocità media superiore del 50%.
Una delle ipotesi è che la rotatoria sostituisca semplicemente i semafori, mantenendo la circolazione attuale: ma altre ipotesi sono sul tavolo, e saranno approfondite nelle prossime settimane, per “mettere a punto” gli effetti della rotatoria anche rispetto agli altri flussi.
«Uno degli obiettivi di questa soluzione è, ad esempio, ridurre le code e l’inquinamento di cui soffre il quartiere di Bosto e in particolare via Sant’imerio – continua l’assessore – Questa soluzione dovrà garantire anche questo risultato, su cui stiamo da tempo lavorando: per ridurre il carico sulla via abbiamo già anche deliberato di potenziare via Pavesi e via san Pedrino, togliendo loro la corsia degli autobus. Provvedimenti che abbiamo connesso con lo spostamento del mercato in modo già si scarichi sulla via Magenta il flusso di parte dei veicoli».
Ovviamente però, la grande rotonda ha finalità più ampie: «L’obiettivo principale è risolvere uno dei problemi viabilistici di accesso alla città: una parte della soluzione è collegata all’ex Malerba, l’altro tassello è questo. Ha lo scopo di risolvere quel problema che tutti i non varesini segnalano quando entrano a Varese: stare fermi in coda su via Autostrada».
Ma quando potrebbe diventare concreta questa ipotesi? Quali sono i tempi?
«Noi stiamo lavorando perchè in un paio di mesi venga definito il progetto, almeno in forma preliminare – conclude Civati – Il percorso poi sarà lungo: ma questo era uno degli obiettivi dell’amministrazione e volevamo dare una soluzione credibile ed efficiente alla città. I tempi di realizzazione dipendono poi dalle gare: se corriamo, possiamo già vedere il cantiere entro fine amministrazione».
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C’è da constatare che questa amministrazione sta mettendo in cantiere, in soli 4 anni, tante di quelle opere che le precedenti, a guida leghista, non hanno neppure pensato in oltre 20 anni.
Mi sembra una buona soluzione.
Rispetto alla simulazione direi che sarebbe opportuno che, con opportune corsie di deflusso, non entrassero nella rotatoria le auto che dall’autostrada devono andare in viale Borri e quelle che da via Bixio devono andare in via Magenta.