Miazzolo a nome delle onoranze funebri: “Non si fanno tamponi e la burocrazia è un pericolo per i nostri collaboratori”

Il presidente della Feniof: "Oggi non ha alcun senso che diversi comuni ci chiedano ancora di andare di persona a fare le denunce dei decessi quando basterebbe una email"

Generico 2018

“Ogni giorno mettiamo a repentaglio la vita dei nostri collaboratori a causa della burocrazia”.

Renato Miazzolo è il presidente della Federazione Nazionale delle Imprese Oboranze Funebri, la Feniof, ed è titolare di un’azienda storia di Saronno. “Miazzolo. Una famiglia al servizio di altre famiglie” si legge nell’apertura del sito internet.

“Oggi – prosegue il presidente di Feniof – non ha alcun senso che diversi comuni ci chiedano ancora di andare di persona a fare le denunce dei decessi quando basterebbe una email. I nostri collaboratori sono costretti a fare code inutili con tutti i rischi legati alla diffusione del virus”.

A settantadue anni Miazzolo dirige un’azienda di onoranze funebri con diciannove dipendenti. Oltre all’attività imprenditoriale da quasi un trentennio è impegnato nell’attività sociale della federazione.

“Ogni area ha una propria situazione rispetto al lavoro. Nella nostra zona abbiamo avuto un calo nei primi due mesi dell’anno e un aumento significativo a marzo. Non possiamo sapere quanti siano dovuti al Covid-19 perché non si fanno tamponi. Dal primo di aprile il Ministero della salute è intervenuto con una circolare specifica per il trattamento delle persone decedute. Noi ci eravamo già attivati con disposizioni precise frutto di un protocollo nostro in modo da informare bene gli operatori e tutti i cittadini”.

La circolare del Ministero contiene diverse indicazioni. Può essere scaricata integralmente al termine dell’articolo.

In sintesi i temi:

-Le misure si applicano fino a un mese dopo la fine della situazione di emergenza.

-Le misure riguardano i decessi di persone affette da Covid-19 e di quelle per le quali non sia possibile escluderlo con certezza.

-Il personale che manipolerà il cadavere dovrà utilizzare mascherina chirurgica, occhiali protettivi (oppure mascherina con visiera), camice monouso idrorepellente, guanti spessi e scarpe da lavoro chiuse. I locali dovranno essere areati e disinfettati al termine delle attività

-Sono vietati il trasporto a cassa aperta, la vestizione del defunto e la tanatocosmesi

-Non sono consentite cerimonie funebri

La circolare del Ministero della Salute con le “Indicazioni emergenziali connesse ad epidemia COVID-19 riguardanti il settore funebre, cimiteriale e di cremazione”. Scaricala qui

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Aprile 2020
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