Screening sierologico, anche Cuvio dice sì

Prelievi il prossimo 24 e 25 aprile alle palestre delle scuole: stesso metodo estrattivo impiegato a Cocquio. «Costi interamente coperti da donazioni di privati e aziende»

Avarie

Cuvio, dopo Cocquio Trevisago, sarà il secondo comune della provincia di Varese a sottoporre i suoi cittadini ad uno screening sierologico.

La notizia era nell’aria da giorni e sembrava aver segnato una battuta di arresto dopo la decisione della vicina Cuveglio – altro comune che aveva manifestato interesse per il test – di attendere gli esami che Regione Lombardia sta imbastendo e che dovrebbero partire i prossimo 21 aprile ma solo in alcune provincie lombarde (cominciando dagli operatori sanitari e socio sanitari della Lombardia e dai cittadini che devono tornare al lavoro con particolare riferimento alle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi, fa sapere il Pirellone).

Invece, nonostante il passo indietro del vicino di casa, il sindaco Enzo Benedusi ha oggi preso la decisione di fare i test, gli stessi di quelli che per quattro giorni, la scorsa settimana sono stati fatti a Cocquio Trevisago.

Si tratta di test con metodo estrattivo Elisa, realizzati dalla tedesca Euroimmun in grado in 48 ore di verificare non solo gli anticorpo Igg (quelli che si formano se si è venuto a contatto col virus da un paio di settimane) ma anche gli Igm e Iga, che sono la manifestazione più recente di un contagio, circa entro 5-7 giorni.

Lo screening verrà fatto su due giorni, venerdì 24 e sabato 25 aprile e sarà destinato a circa 350 persone su popolazione attiva. «Le persone che potranno sottoposti al test sono: forze dell’ordine, protezione civile, polizia locale e volontari operanti nel territorio comunale; soggetti costretti a mobilità attiva in entrata e uscita dal territorio, per ragioni lavorative, tra cui frontalieri, operatori sanitari e dei servizi (pulizie, rifiuti, verde), commercianti, farmacisti, bancari etc; persone affette da patologie croniche pregresse, da allergie, soggetti in terapia oncologica, dializzanti; soggetti disabili; dipendenti del comune, delle poste, della farmacia ed addetti agli esercizi commerciali attivi sul territorio comunale: medici di base ed operatori sanitari locali, anche operanti nelle diverse RSA del comune e del territorio», spiega Benedusi, che aggiunge: «Nessun costo sarà a carico dei cittadini, si tratta di sponsorizzazioni di privati e aziende che copriranno economicamente l’operazione, senza un solo euro di denaro pubblico».

I prelievi verranno fatti alle palestre delle scuole elementari e sarà possibile prenotarsi a partire da lunedì mattina al numero 0332. 650143.

Un tema aperto, quello dei test sierologici dove c’è proprio in questi giorni un fitto dibattito che si intreccia sul piano economico, scientifico-epidemiologico, e politico (non solo legato alla scelta, ma anche alle riflessioni interne ai partiti, come avvenuto in questi giorni in casa Lega). Occorre verificare cioè l’incidenza dell’infezione sulla popolazione.

Ma chi decide quali test fare? Regione Lombardia preferisce uniformare ad un unico sistema, lo Stato sta per decidere quali test adottare per uno screening su un campione di 150 mila cittadini, ma altre regioni (Emilia Romagna e Veneto) hanno già fatto i loro, oltre a una quindicina di comuni lombardi, a cui presto si aggiungerà anche la piccola Cuvio (1600 abitanti circa), dove i positivi sono due. La conoscenza di quanti soggetti si sono immunizzati è utile per avere un quadro di insieme per capire quali zone sarebbero più o meno esposte all’allentarsi delle maglie con l’arrivo della “fase2“.

Intanto sono attesi da lunedì i primi risultati ufficiali dei test sierologici avvenuti a Cocquio Trevisago e dove sono stati raccolti su base volontaria 1100 campioni.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Aprile 2020
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