Il senatore Alfieri: “Oltre 60mila italiani rimpatriati con 400 operazioni”
Il parlamentare varesino, membro della Commissione Esteri, spiega come si è mossa la macchina della Farnesina per far rientrare gli italiani all'estero. «Nel decreto di marzo aumentati i fondi per questo fronte»
«Gli italiani sono un popolo che viaggia parecchio: c’è chi lo fa per lavoro, chi per studio, chi per vacanze. Per questo il rimpatrio dei nostri connazionali in piena emergenza coronavirus assomiglia a un vero e proprio esodo di massa che va gestito con attenzione». Alessandro Alfieri, senatore varesino, ha una certa esperienza nel campo non solo per essere capogruppo del PD alla Commissione Esteri del Senato ma anche per il suo impegno passato in ambito diplomatico. È dunque una figura adatta a spiegare quanto sta accadendo in questi giorni in cui la gran parte delle rotte rimangono vuote per la chiusura degli spazi aerei.
«Innanzitutto comprendo la preoccupazione e la paura che possono avere le persone che si trovano all’estero e che si vedono cancellare i voli e fermare la possibilità di un rientro in patria, talvolta anche da un giorno all’altro. In questa emergenza i casi sono stati davvero tanti: sono circa 200mila i connazionali che hanno contattato la rete consolare e di questi oltre 60 mila sono quelli che hanno usufruito dell’assistenza per tornare in Italia. La Farnesina ha organizzato voli commerciali speciali oltre a traghetti e pullman: dall’inizio dell’emergenza sono state svolte oltre 400 operazioni da circa 90 Paesi. Dove ciò non è stato possibile, ci si è appoggiati ad altre nazioni europee».
Alfieri cita alcuni casi particolari: «Alle Canarie l’intervento è stato massiccio con oltre 2.400 persone rimpatriate con 16 voli. Corposo anche il ritorno da Malta e Albania che ha coinvolto circa 3000 cittadini. Ci sono poi situazioni meno ordinarie come i 20 italiani rientrati dal Nepal, dove si trovavano per motivi di alpinismo: in questo caso l’operazione è stata congiunta con la diplomazia tedesca».
Ma come funziona il meccanismo dei cosiddetti “voli commerciali speciali”? «Questo tipo di intervento merita una spiegazione – sottolinea Alfieri – Si tratta di voli a pagamento che vengono concordati tra la Farnesina e le compagnie e che non sono previsti in tempi ordinari. Gli aerei viaggiano vuoti all’andata mentre al ritorno ospitano, nel caso dell’emergenza coronavirus, un numero di passeggeri minore rispetto al solito per via dei distanziamenti tra le persone, dovuti alle prescrizioni per evitare il contagio. Per questi motivi può accadere che i costi siano più alti del normale: per gli operatori sono comunque voli in perdita da un punto di vista commerciale». Un caso, relativo al prezzo del volo, è quello segnalato oggi da VareseNews che riguarda i lavoratori italiani di Disneyworld che si trovano in Florida (QUI l’articolo).
Alessandro Alfieri«Bisogna anche sottolineare che tutte le persone costrette a rientrare dall’estero pagano i propri viaggi ad eccezione degli indigenti, per i quali interviene l’ambasciata italiana nel Paese in cui si trovano. Nel decreto di marzo sulle misure economiche per fronteggiare l’emergenza, ho comunque proposto un emendamento, poi accettato, per aumentare di un milione di euro il fondo dell’unità di crisi in queste situazioni; inoltre abbiamo portato da 6 a 10 milioni quello per l’assistenza degli italiani all’estero in difficoltà».
Il senatore Alfieri infine affronta anche un’altra questione, quella sollevata da Tiziana, giovane mamma di Lonate Pozzolo rimasta per diversi giorni bloccata a Dubai con la figlia di pochi mesi e rientrata grazie a un volo operato (e offerto) da Emirates Airlines. «Dubai è un caso particolare, ma come spiega anche la signora la nostra diplomazia aveva comunque trovato un accordo con la Svizzera per un ritorno in Italia via Zurigo, anche definendo un diritto di transito nella Confederazione. Ci sono Paesi dove è più complicato operare per diverse ragioni, uno di questi per esempio è il Messico, ma comunque la macchina ministeriale e diplomatica sta trovando soluzioni per tutti».
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