Si allarga il contagio alla Provvidenza: “13 morti e 50 anziani con sintomi”
La Provvidenza aggiorna il bilancio della lotta al Coronavirus e torna a chiedere di effettuare i tamponi a dipendenti e ospiti.

Si aggrava il bilancio del contagio del Coronavirus all’interno dell’Istituto La Provvidenza di Busto Arsizio: 13 anziani sono morti e altri 50 sono in isolamento per sintomi sospetti.
Il tragico bollettino per la struttura che ospita 400 anziani è stato diffuso in una lettera firmata dal presidente Ambrogio Gobbi e dal direttore Luca Trama e inviata a tutti i parenti degli ospiti per “informarvi in maniera puntuale e trasparente sugli ultimi avvenimenti“.
“Come già vi abbiamo comunicato nei giorni scorsi -si legge- sono tre gli anziani deceduti che era risultati positivi al Covid-19 e che erano stati ricoverati in una zona protetta. Sono inoltre deceduti, in totale, dieci anziani che avevano sintomi riconducibili al virus e che erano quindi stati isolati per precauzione; in assenza di tamponi, Provvidenza ha ritenuto indispensabile tale soluzione per ridurre al minimo le possibilità di contagio. Quasi cinquanta ospiti sono in questo momento in isolamento, presentando segni o sintomi riconducibili al Covid-19 e quindi sospetti. Provvidenza sta in ogni caso monitorando costantemente le condizioni di salute di tutti gli anziani, per poter prendere le misure precauzionali del caso”.
Già nei giorni scorsi, con l’aggraverai del contagio all’interno della struttura, Provvidenza aveva ribadito la necessità di effettuare i tamponi sia agli ospiti che al personale. Ed è proprio il personale un’altra nota dolente racchiusa nel documento inviato dalla direzione della RSA.”Diversi operatori -si legge- molti dei quali pronti a riprendere il proprio posto di lavoro, sono inoltre ancora attualmente assenti per malattia; Provvidenza sta infatti insistendo con le autorità competenti per poter eseguire nel più breve tempo possibile i tamponi agli operatori e procedere con il loro reintegro al lavoro dopo i dovuti accertamenti“.
La sfida della Provvidenza per i suoi 400 anziani: “Abbiamo bisogno dei tamponi”
Situazione invece non più critica sul piano dei dispositivi di protezione individuale. “Stiamo ricevendo tutti gli ordini fatti nelle scorse settimane dei dispositivi di protezione individuali necessari per proteggere tutto il personale dipendente; come avrete sicuramente visto, abbiamo attivato una campagna di raccolta fondi che ci consenta di sostenere questa spesa imprevista. Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno partecipato; è per noi un segnale importante di vicinanza e fiducia, per cui non possiamo che esservi grati. Tale partecipazione e sostegno ci consente inoltre di proseguire con ancora maggior energia gli sforzi fatti fino ad ora per contenere il più possibile il virus e proteggere gli anziani e gli operatori che vivono ogni giorno in Provvidenza”.
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