Da un mese e mezzo prigioniero del virus, in attesa del risultato del tampone

Venti giorni di ricovero e 26 in attesa della libertà. Lo sfogo di Alessandro ancora senza notizie a una settimana dal tampone

tendone croce rossa per tamponi covid

A distanza di 46 giorni, Alessandro non sa ancora se il virus che lo ha costretto ad andare in ospedale per tre lunghe settimane è stato vinto o meno.

Durante i giorni della sua battaglia, ricoverato nel reparto infettivi di Varese, con la Cpap ad assicurargli il respiro, Alessandro ci aveva scritto per invitare tutti a stare attenti e attenersi alle precauzioni.

Da quasi un mese, è tornato a casa sua ma in isolamento per evitare di contagiare la moglie e la figlia che abitano con lui. All’uscita dall’ospedale il tampone aveva rilevato ancora la presenza del virus, ma Alessandro si era adeguato all’idea di vivere in una stanza di 9 metri quadri pur di rivedere la sua famiglia.

Gli scorsi 15 e 16 aprile si è recato alla postazione di Croce Rossa in ospedale a Gallarate per eseguire il nuovo doppio tampone di conferma della guarigione.

A distanza di una settimana, però, non  ha ricevuto ancora alcuna risposta:

«E’ VERGOGNOSO , non avere ancora notizie in merito ai tamponi effettuati in data 15 e 16 aprile scorso. Vi chiedo scusa per lo sfogo ma dopo 20 giorni di ospedale e 26 giorni di isolamento forzato in una cameretta di 9 mq mi sono rotto. Oltre alla malattia fisica si sottovaluta l’aspetto psicologico anch’esso devastante. 

Penso di averne avuto abbastanza.

Denuncio il presente fatto  con la speranza e l’auspicio di rendere pubblica l’inefficienza del Servizio Sanitario Territoriale

Grazie»

Uno sfogo dettato dalla mancanza di notizie che già aveva denunciato nei giorni precedenti alla chiamata per il tampone.

Il processo di indagine della presenza del coronavirus avviene nei laboratori di microbiologia dell’ospedale di Varese. Un lavoro a ritmo continuo per rispondere alla crescente richiesta. Le priorità sono riservate ai pazienti che arrivano in ospedale e al personale, ma per gli altri sono garantiti esiti in 2/3 giorni.

La comunicazione dall’ospedale passa ad Ats Insubria che dovrà quindi contattare il paziente e comunicargli la fine della sua reclusione, se il risultato sarà negativo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Aprile 2020
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