Varese pianifica la “Fase 2”: aperti parchi, cimiteri e orti urbani

Un piano per riaprire alcuni luoghi pubblici e il sindaco spiega: "Non è un via "liberi tutti"". Prosegue anche la distribuzione delle mascherine

varese deserta coronavirus

Palazzo Estense pianifica la ripartenza. Due i grandi temi affrontati questa mattina nel corso della videoconferenza del Centro operativo comunale: da un lato gli ultimi sviluppi per quando riguarda la situazione sanitaria, dall’altro le decisioni organizzative che incideranno sulla città a partire da lunedì 4 maggio, data indicata nell’ultimo decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri per l’avvio della fase di “convivenza con il virus”. Saranno distribuite altre 25mila mascherine arrivate dalla Regione, mentre torneranno aperti parchi cittadini, cimiteri e orti urbani.

“La prima cosa che è importante sottolineare – le parole del sindaco Davide Galimberti – è che lunedì prossimo non avremo comunque un ‘liberi tutti’ e ognuno di noi sarà chiamato a tenere alta l’attenzione, la ripresa riguarda principalmente la ripresa di attività lavorative. È un momento di responsabilità per ciascun cittadino. Come Comune monitoreremo giorno per giorno la ripartenza, intervenendo se e dove necessario. Iniziative che verranno prese tenendo ben presenti anche le indicazioni delle autorità sanitarie, che non possiamo che ringraziare per la collaborazione in questi impegnativi periodi”.

Per approfondire la situazione sanitaria hanno partecipato al tavolo del Centro operativo anche i vertici dell’Agenzia per la tutela della salute dell’Insubria, con il direttore sanitario Edoardo Michele Majno e il responsabile della direzione Igiene e sanità pubblica di Varese Paolo Bulgheroni, e il professor Paolo Grossi, direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale di Circolo e membro del Comitato scientifico istituito dal Ministero della salute e da Regione Lombardia per l’emergenza Covid-19.

I responsabili sanitari hanno confermato l’impegno sul monitoraggio costante per quanto riguarda la diffusione del virus sul territorio e sulle relative operazioni di contrasto alla pandemia, soprattutto attraverso i presidi di medicina generale. Questo, ovviamente, senza nascondere le preoccupazioni legate a nuovi possibili casi, che si potrebbero verificare soprattutto se non ci fosse una scrupolosa osservanza delle prescrizioni indicate dal Governo.

Per quanto riguarda la parte più propriamente organizzativa, invece, la principale novità riguarda la riapertura, così come consentito dal decreto, oltre che delle attività lavorative, di parchi pubblici, cimiteri e orti urbani. All’ingresso e all’interno di ognuno di questi luoghi saranno studiati e messi in atto particolari accorgimenti per evitare eventuali assembramenti, ancora vietati in questa fase.

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“Responsabilizziamo i varesini – conclude il vicesindaco Daniele Zanzi – certi che comprendano la delicatezza dei prossimi giorni. È un primo passo di un percorso probabilmente molto lungo che ci porterà poco per volta alla ripresa della normalità. Tornare ad aprire questi spazi è un messaggio importante per il futuro; da parte nostra metteremo tutto l’impegno possibile per garantirne una corretta fruizione, ma ovviamente perché tutto funzioni dobbiamo anche chiedere un aiuto ai nostri concittadini. Qualora la risposta non dovesse essere efficace verranno poi adottate iniziative diverse, come le eventuali nuove misure di contenimento previste dallo stesso DPCM”.

Altro punto importante le nuove mascherine: 25mila, come anticipato, quelle arrivate nei giorni scorsi dalla Regione, cui si devono aggiungere quelle donate a Palazzo Estense da diversi enti, aziende e organizzazioni del territorio già in parte distribuite nelle ultime settimane. Mentre proseguirà la distribuzione nelle farmacie, nel prossimo weekend l’Amministrazione, in ragione dell’avvio della ripartenza e grazie al supporto dei volontari di Alpini e Protezione civile, organizzerà delle consegne dirette a partire dalle aree della città prive di farmacie di quartiere.

“Queste iniziative – conclude il sindaco – verranno dedicate in primo luogo ai cittadini fragili, anziani o con particolari patologie. Una distribuzione a tutti sarebbe ora impossibile per questioni di numeri: per dare a ogni cittadino una mascherina al giorno, infatti, ce ne servirebbero almeno 500mila ogni settimana. Questo, quindi, è solo un inizio, nella speranza che la Regione possa presto aumentare i quantitativi destinati ai Comuni”.

Sulle riaperture Palazzo Estense effettuerà una puntuale applicazione del decreto governativo, garantendo un monitoraggio costante delle diverse zone della città, il rispetto delle distanze e l’utilizzo delle stesse mascherine.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Aprile 2020
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