“Il virus è presente nella saliva”: com’è nata l’idea del test semplice e veloce
Il ricercatore Lorenzo Azzi, odontoiatra, spiega l'idea alla base della sperimentazione per mettere a punto uno screening da effettuare a tappeto
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Un po’ di saliva per sapere se si è infettivi o meno.
L’idea semplice ma rivoluzionaria, se ne sarà validata l’efficacia, è di Lorenzo Azzi, un giovane ricercatore di odontoiatria dell’Università dell’Insubria e del professore di microbiologia Mauro Fasano : « Come odontoiatra, ho a che fare sempre con la saliva. Questo è un fluido che non è così “sfruttato” come lo sono sangue o urine – spiega Lorenzo Azzi – ma ricerche efficaci sono state fatte, per esempio, per i casi di Ebola o Zika. Così abbiamo pensato che si potesse avviare uno studio sulla presenza del virus nella saliva. Un test semplice che tracci la presenza della proteina del Covid».
L’idea si rifà a sistemi già utilizzati in modo semplice: «Prendiamo il test di gravidanza. Sono sufficienti poche gocce di liquido per innescare la reazione che colora una banda a secondo della presenza o meno del virus, nel nostro caso. Questo test avrà la stessa funzionalità e, soprattutto, velocità. In pochi minuti saremo in grado di dire se la persona ha ancora il virus attivo ed è quindi infettiva».
Lo screening, che non cerca anticorpi ed evidenze di immunizzazione ma il virus stesso, si lega a uno studio pubblicato sulla rivista “ Journal of infection” in cui si è dimostrato che la saliva mantiene ancora il virus pur in presenza di un tampone naso faringeo negativo : « Questo lavoro scientifico ci supporta nella nostra sperimentazione che dovrà mirare a calibrare bene i reagenti che attiveranno la colorazione in presenza della proteina».
Da domani, quindi, cento pazienti del reparto diretto dal professor Grossi verranno sottoposti al test. Un lavoro d’equipe possibile grazie alla grande collaborazione tra Asst Sette Laghi e Università dell’Insubria.
Si lavorerà sia sui pazienti sintomatici sia su quelli asintomatici e anche su quelli in dimissione con tampone negativo: « Speriamo di attuare la nostra sperimentazione nel giro di qualche settimana, così da arrivare a proporre un esame semplice, veloce e certo per dimostrare la contagiosità o meno di una persona». Se il procedimento otterrà validazione potrà essere utilizzato in maniera efficace e diffusa per isolare prontamente casi positivi , soprattutto laddove ci siano persone asintomatiche o paucisintomatiche.
« La saliva è destinata ad avere un ruolo sempre più centrale nelle diagnosi . È un fluido comodo e che può essere rilevato da chiunque, non occorrono competenze sanitarie».
Il test della saliva, che verrà settato nei laboratori di microbiologia dell’Insubria, sta partecipando anche al bando di Regione Lombardia alla ricerca di sistemi veloci ma efficaci per prepararsi alla fase di convivenza con il coronavirus, in attesa del vaccino.
Un test salivare per individuare il Covid: l’idea di due ricercatori dell’Insubria
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COMPLIMENTI AL TEAM DI RICERCATORI. Faccio notare che l’articolo é del 15-04-2020, oggi é il 22-04-2021: UN ANNO FA la nostra regione aveva già a disposizione questi test, SE LI AVESSERO UTILIZZATI NELLE SCUOLE, si sarebbe ridotto il numero delle infezioni, i ricoverati in ospedale ed i morti. SI SAREBBE CONTROLLATA LA DIFFUSIONE DEL VIRUS.
E’ colpa grave che si sia buttato via un anno E CHE ORA SI DICHIARI CON ORGOGLIO “facciamo i test salivari nelle scuole lombarde”. NON SEMPRE VALE “MEGLIO TARDI CHE MAI”. CHI CI GOVERNA POTEVA AGIRE PRIMA CON QUESTO STRUMENTO DI PREVENZIONE!!!! VERGOGNA