Covid-19 e decessi: a metà aprile nel Varesotto l’aumento è del 36%
Istat ha aggiornato al 15 aprile i dati sulla mortalità: tre grafici spiegano l'aumento dei decessi registrato nel Varesotto

Dall’inizio del lockdown, a fine febbraio, fino alla metà di aprile in provincia di Varese sono morte 1.381 persone. Nei cinque anni precedenti, la media era di 1.016. È partendo da questi due numeri che VareseNews ha calcolato un aumento della mortalità del 35,9%.
I dati fanno riferimento a 119 comuni della provincia, che coprono l’87,6% della popolazione residente. A fornirli Istat, che rende disponibili le informazioni su base giornaliera e suddivise per classe di età. Ed è appunto sulla base di questi dati che è stato possibile costruire alcuni grafici che raccontano l’andamento dell’epidemia nel nostro territorio.
Intanto questa mappa, che mostra in arancione i comuni nei quali si è registrato un aumento della mortalità a partire dalla fine del mese di febbraio. Bene precisare che i dati non permettono di stabilire che tutti questi decessi siano legati al Covid-19. Dal momento, però, che il numero dei contagi dipende da quello dei tamponi effettuati (più se ne fanno, più positivi si trovano), valutare l’aumento di mortalità è il modo più efficace per stimare l’impatto dell’epidemia. E se si passa dal considerare l’aspetto geografico a valutare quello temporale, il risultato è questo:
Come si nota osservando il grafico, fino alla metà di marzo i decessi registrati nel 2020 erano al di sotto della media dei cinque anni precedenti. Dopodiché il rapporto si inverte fino al picco della settimana che si è chiusa il 1 aprile, quando sono morte 260 persone contro una media di 142,4: un incremento dell’82% nella singola settimana. Ad essere colpite sono in modo particolare le fasce più anziane della popolazione, come mostra questo grafico:
Anche in questo caso, è l’arancione il colore che indica un incremento della mortalità rispetto alla media. Come si può vedere, l’aumento generalizzato dei decessi si manifesta a partire dalle seconda metà del mese di marzo e ad essere colpite sono soprattutto le fasce più anziane della popolazione. Una circostanza che trova un riscontro anche nei casi di contagio che hanno colpito diverse case di riposo del Varesotto.
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