Cassa in deroga bloccata perché i sistemi informatici di Regione e Inps non dialogano tra loro
Vera Stigliano presidente dell'ordine dei consulenti del lavoro della provincia di Varese è intervenuta nella diretta di Varesenews dedicata alle misure anticrisi e di sostegno al reddito
Durante la diretta di Varesenews, la domanda più frequente dei lettori rivolta a Vera Stigliano, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro della provincia di Varese, è stata: «Ma quando arriva la cassa integrazione?». C’era da aspettarselo. L’urgenza di rispettare i tempi per sostenere il reddito dei lavoratori e delle loro famiglie è rimasta, come spesso accade in questo Paese, solo sulla carta e nelle dichiarazioni.
Il presidente Vera Stigliano ha spiegato cosa è successo: «I consulenti del lavoro sono stati messi a dura prova, come il resto degli italiani, da questa emergenza. Dal 16 marzo siamo stati catapultati in una situazione mai vista prima senza gli strumenti idonei a tenere il ritmo e per far fronte alle necessità. Da una parte la troppa burocrazia, dall’altra una tecnologia che in Italia non è al passo coi tempi hanno reso evidente a tutti che il nostro Paese è ancora molto indietro».
Il numero eccezionale di domande di ammortizzatori sociali ha mandato in tilt il sistema. «In tre settimane – ha continuato la presidente dell’ordine dei consulenti del lavoro – sono state fatte movimentazioni di cassa equivalenti a cinque anni di attività ordinaria. La norma dava quattro mesi di tempo per attivarla, a noi consulenti ci sono bastate due settimane per fare tutto quello che serviva, ma la terza settimana sia noi che i dipendenti dell’Inps, che hanno lavorato con grande abnegazione, ci siamo ritrovati il sistema bloccato. C’erano 7 milioni di partite iva che chiedevano i 600 euro e nella stessa area c’erano i consulenti che caricavamo migliaia di domande di cassa integrazione».
Le cose non hanno funzionato meglio a livello locale. Per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga la presidente ha sottolineato che «in Italia ci sono 21 modi diversi per erogarla», tanti quante sono le regioni italiane.
Il paradosso è che i soldi ci sono ed eccedono pure il fabbisogno della domanda, ma non vengono erogati con la velocità richiesta dalla drammaticità della situazione per un disallineamento del sistema informatico. «Le domande sono rimaste ferme per un mese – conclude Vera Stigliano – . Da appena due giorni si sono sbloccate quelle inoltrate un mese fa. Il problema in questo caso era rappresentato dal sistema informatico della Regione Lombardia che non dialoga con quello dell’Inps».
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I loro “sistemi” non dialogano i e lavoratori non prendono i soldi? e magari non possono fare la spesa? in questo quadro bisognerebbe immediatamente individuare fisicamente i responsabili dei sistemi…e poi farei comunque un bel esposto in Procura! siamo alla frutta!