Maxi-operazione antidroga dei Carabinieri, 15 arresti e 15 kg di cocaina sequestrata
Coinvolti diversi gruppi criminali che operavano tra Legnano, Turbigo, Bellinzago Novarese e la provincia di Varese
E’ di 15 arresti ed altre 3 persone indagate (di cui 10 italiani e 8 stranieri), 15 chilogrammi di cocaina e 330 mila euro in contanti sequestrati, il bilancio dell’operazione “Boxes” che la Compagnia Carabinieri di Legnano, a chiusura di una complessa attività investigativa iniziata nel settembre 2018, ha in corso dalle prime ore di questa mattina.
I provvedimenti cautelari emessi dal G.I.P. di Busto Arsizio Nicoletta Guerrero, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Martina Melita, si riferiscono ad un traffico di ingenti quantità di sostanze stupefacenti, per oltre 50 chilogrammi, che più gruppi criminali operanti nell’asse Novara – Turbigo (MI) – Legnano (MI), immettevano nel mercato dello spaccio del nord milanese e nelle province di di Varese, Mantova e Reggio Emilia.
IL GRUPPO DI TURBIGO
A finire in manette R.M., 30enne, detto “Gigante” per la sua corporatura imponente, mentre è irreperibile sua madre F.L. 55enne, detta “Pilotina”, essendo sempre lei alla guida dell’auto con cui trasportavano lo stupefacente, entrambi cittadini albanesi, residenti a Bellinzago Novarese (NO), individuati dai Carabinieri come il primo canale di approvvigionamento della cocaina. J.A. italiano 38enne, detto il “Mulo” per essersi fatto realizzare da un suo conoscente un poster che riprendeva la locandina del film “The Mule” di Clint Eastwood alla quale aveva fatto sostituire l’immagine dell’attore con una propria, suo padre E.A. 59enne, detto “Netturbino”, responsabile dello smaltimento dei residui di lavorazione della droga, e sua madre M.P. 58enne, detta “Vedetta”, poiché quando avvenivano le consegne di stupefacenti in favore di suo figlio, si posizionava sul ballatoio di casa sita al primo piano, ed osservava la zona per scorgere eventuali pericoli. Quest’ultima è destinataria di un provvedimento di obbligo di dimora. I tre sono tutti conviventi in una corte in Via Don Bossi a Turbigo, che costituiva il secondo punto di snodo della sostanza stupefacente.
IL GRUPPO DI LEGNANO
A finire in manette anche un gruppo criminale di 5 persone residenti a Legnano, punto di arrivo di grandi quantità di stupefacenti e distributori “all’ingrosso”, verso intermediari ovvero spacciatori nelle varie province sopra citate: C.O. 33enne Legnanese, detto “Kojak” per via della testa pelata sua moglie L.N. 29enne albanese, detta “ La Commessa”, perché addetta al negozio di abbigliamento che la famiglia del marito gestisce in pieno centro di Legnano e suo padre G.O. 57enne di Sassari, detto “d’Artagnan” per la forma guascona del pizzetto, tutti residenti a Legnano in Via Barbara Melzi, R.S. 68enne Legnanese, detto “il Padrino”, per esserlo stato al battesimo del figlio di Kojak e de La Commessa, residente in Via Cuzzi e M.S. 47enne Legnanese, il “Mongolese” residente in Via Monte Nevoso.
I CLIENTI
A loro si aggiungono i clienti di questo gruppo criminale: O.P. 46enne di Gorla Maggiore (VA), detto “Professore” per l’atteggiamento saccente, già arrestato ad ottobre del 2018 e trovato in possesso di 1 kg di cocaina e 60’000 €uro in contanti; A.G. 28enne di nazionalità albanese, residente a Legnano; E.S. 39enne di nazionalità marocchina, residente a Poggio Rusco (MN). M.C. 34enne di nazionalità marocchina, residente a Serravalle Scrivia (AL) dove ha recentemente acquistato casa, già arrestato in flagranza nel gennaio del 2019, quando venne trovato in possesso di 100 grammi di cocaina e circa 6’500 €uro in contanti; S.C. 34enne di Busto Garolfo (MI); Y.E. 39enne di nazionalità marocchina, residente a Busto Arsizio, R.T. 31enne Legnanese, detto “Pizzetta”, poiché lavora come pizzaiolo nel ristorante di famiglia in centro a Legnano, salvo poi arrotondare, arrestato nel gennaio del 2019 poiché trovato in possesso di circa 400 grammi di stupefacente e della somma di 4’000 €uro. Nelle varie fasi delle investigazioni sono state 10 le persone arrestate nella flagranza di reato di cui 9 destinatarie delle odierne misure cautelari.
L’OPERAZIONE DA CUI TUTTO È PARTITO
L’indagine nasce dal prosieguo di una precedente attività investigativa conclusa nel 2017 sempre dai Carabinieri del NOR di Legnano, l’operazione “Tequila – La cicala”, che portò all’arresto di 10 persone per spaccio di ingenti quantità di stupefacenti tra Villa Cortese, all’interno del bar “Cicala”, e San Giorgio su Legnano. All’epoca fu smantellata l’organizzazione composta da due famiglie di soggetti albanesi, ad una delle quali è stato recentemente sequestrato per confisca un ristorante acquistato con i proventi dell’attività illecita. Dall’analisi delle frequentazioni tra il capofamiglia degli spacciatori albanesi emergevano assidui rapporti con il Padrino, odierno arrestato, il quale malgrado il tenore di vita medio-alto non svolgeva di fatto alcuna attività ed aveva innumerevoli contatti con soggetti censurati per spaccio di stupefacenti di Villa Cortese e Legnano. I primi servizi di pedinamento permettevano di notare comportamenti anomali dell’uomo che, proprietario ed utilizzatore di una Renault Clio di recente fabbricazione, giunto a Villa Cortese era solito parcheggiare l’auto e ripartire a bordo di una piccola citycar nera, una Peugeot 107, sempre a lui intestata. Una serie di servizi dedicati permetteva di individuare un box sito in Via Lussemburgo 15 proprio di Villa Cortese dove l’uomo custodiva l’autovettura. Le modalità con cui l’auto veniva utilizzata, il fatto che parcheggiasse la Renault molto distante per poi andare a piedi a prendere la Peugeot 107, insospettivano ancor di più gli investigatori che decidevano di chiedere al PM inquirente le prime intercettazioni telefoniche ed ambientali.
LE COPERTURE
Il complesso delle attività investigative svolte consentiva di individuare i componenti del gruppo criminale operante su Legnano e, non senza difficoltà, il modus operandi attuato nella distribuzione della sostanza stupefacente. In particolare, Kojak veniva individuato come l’organizzatore delle attività criminali coadiuvato dal padre, d’Artagnan, e dalla moglie, commessa, entrambi pienamente consapevoli del reale “mestiere” del congiunto a cui, in più occasioni, hanno dato supporto. Utilizzavano come copertura delle proprie attività illegali, come già accennato, il negozio di abbigliamento-Outlet di capi firmati in pieno centro di Legnano, nelle adiacenze della piazza San Magno. Li coadiuvavano con compiti operativi proprio il Padrino ed il Mongolese.
Nel corso delle operazioni della mattinata odierna, sono stati impiegati 115 militari, 50 automezzi, delle Compagnie di Legnano, Busto Arsizio (VA), Saronno (VA), Novara, Gonzaga (MN), Novi Ligure (AL), Como, del 3° Reggimento Carabinieri Lombardia di Milano e due unità cinofile del Nucleo Carabinieri di Casatenovo (LC). Sono state effettuate 19 perquisizioni domiciliari e locali e destinatari di misura cautelare venivano sorpresi con 50 gr. di cocaina, un’arma clandestina e 35.000 € in contanti e pertanto tratti in arresto nella flagranza di reato. Degli arrestati 10 sono stati associati in carcere e 5 ristretti ai domiciliari. Una persona all’obbligo di dimora.
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