“Nessun disservizio, i nostri uffici sempre attivi da remoto”
La replica delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori del collocamento mirato disabili e del centro per l'impiego a un articolo pubblicato nei giorni scorsi
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Pubblichiamo integralmente la replica firmata dalle le segreterie Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, in merito ad un articolo pubblicato il 5 maggio scorso da Varesenews.
Con un articolo pubblicato il 5 maggio scorso dalla testata giornalistica on line “Varesenews” e’ stato dato spazio allo sfogo di un giovane che sostiene di aver subito un grave disservizio da parte del collocamento mirato disabili e del Cpi di Varese. (Qui l’articolo cui si fa riferimento)
Il ragazzo nel video dichiara di aver chiamato per ben due mesi il numero dedicato al servizio per il collocamento disabili varesino, dice di aver mandato e-mail senza mai ottenere nessuna forma di risposta.
In effetti leggendo e ascoltando la storia così come rappresentata ci sarebbe davvero da indignarsi. Se fosse vero il fatto sarebbe gravissimo: si
dovrebbero ricercare le cause e individuare le responsabilità, soprattutto perché il disservizio colpisce soggetti più fragili e per questo più bisognosi di assistenza.
Prima di questo pero’ occorre procedere alla verifica dell’attendibilità delle dichiarazioni riportate.
Conoscendo quanto lavoro produce e quanta professionalità dispensa il Cmd di Varese – nonostante la nota grave carenza di personale denunciata più
volte dalle scriventi organizzazioni sindacali – dopo aver ricevuto la conferma di ciò che già sapevamo ovvero la non rispondenza a verità di praticamente tutti i fatti contestati, abbiamo deciso di esercitare il diritto di replica delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.
Questi i fatti: il ragazzo ha inviato il video ai media e solo successivamente ha inviato la sua unica e-mail.
L’avviso sul sito istituzionale che informava gli utenti della chiusura degli uffici indicando quale unica modalità di contatto esclusivamente la mail è stato tempestivo.
I cartelli cartacei non sono stati rimossi perché il personale non poteva muoversi da casa a causa del lockdown. D’altra parte neanche gli utenti potevano muoversi, pertanto quel cartello non ha fuorviato nessuno.
Gli uffici pubblici non essenziali sono stati chiusi al pubblico per disposizioni di leggi e ordinanze, non per libera scelta dei dipendenti.
Infine il servizio richiesto dal signore che è stato prontamente contattato subito dopo l’invio della mail, non è esigibile fino a metà maggio.
Neanche un minuto di disservizio per un articolo che ha gettato l’ombra (per non dire altro) su lavoratrici e lavoratori già in crisi per i gravi problemi di organico. Lavoratrici e lavoratori che hanno continuato ad erogare i servizi da remoto garantendo un livello di prestazioni almeno pari al periodo precedente all’emergenza.
Le segreterie fp cgil, cisl fp e uil fpl
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Buongiorno
In qualità di responsabile del Centro per l’Impiego di Varese tengo a segnalare per correttezza di informazione che, diversamente da quanto riportato in questo articolo, nel video di Mattia, non si fa alcun cenno ad eventuali disservizi da parte del mio ufficio. Lo “sfogo” come qui definito è rivolto unicamente al Collocamento Mirato Disabili.
Centro per l’Impiego di Varese e Collocamento Mirato sono due uffici differenti che hanno competenze diverse e sedi diverse (la nostra si trova infatti in via Crispi 50 e non in via Daverio 10 dove ha sede il Collocamento mirato disabili). L’equivoco nasce da un errore iniziale dell’articolista che ha confuso i due uffici e che purtroppo è stato ripreso anche da questo comunicato sindacale.
Marcella Codini