Il Pd critico con la Giunta: “Sull’emergenza noi disponibili a collaborare ma nessuna risposta”

Il Pd tradatese chiede maggiore apertura al confronto con l'opposizione e informazioni chiare sulla situazione sanitaria ed economica legata alla crisi indotta dal Covid

tradate comune apertura

Il Pd di Tradate accusa la Giunta di scarsa disponibilità, mancate risposte e poco dialogo. Lo fa con un documento diffuso oggi, in cui si chiede a chi guida l’Amministrazione di poter discutere, nelle opportune sedi, una serie di proposte elaborate per far fronte alla crisi economica che incombe sulla città insieme a quella sanitaria.

“Sono passati ormai 15 giorni da quando abbiamo la nostra disponibilità a collaborare con spirito costruttivo con l’Amministrazione comunale – scrivono i vertici della sezione tradatese – passando oltre i preconcetti partitici e la propaganda, per far fronte alla crisi economica che ci sta colpendo quando ancora la crisi sanitaria non è finita. In due settimane non abbiamo avuto nessuna risposta ufficiale alla nostra lettera, soltanto il Consigliere Puleo di Movimento Prealpino, ha dichiarato alla stampa di accogliere con favore la nostra proposta e per questo lo ringraziamo. Nessuna replica dalla Giunta, né dal Sindaco che, sempre a mezzo stampa, dichiara di voler scontare ai commercianti, per i due mesi di chiusura dei loro negozi. Per ora non entriamo nel merito della proposta di provvedimento che in ogni caso riteniamo non essere risolutiva delle problematiche in essere, abbiamo proposte secondo noi più incisive che avremmo fatto alla maggioranza nelle sedi opportune ma che presto, visto il disinteresse incontrato, condivideremo direttamente con i cittadini. Prendiamo atto che ancora una volta la maggioranza prosegue con il solito metodo di non condivisione e chiusura nei nostri confronti”.

Ma secondo il Pd la cosa più grave è che la mancanza di comunicazione riguarda innanzitutto i cittadini: “La cosa che però riteniamo essere ancora più grave è il silenzio assordante circa i numeri dell’emergenza sanitaria che ci ha colpito. Abbiamo letto tutti che i contagiati da Covid-19 a Tradate sono 76, numero che sta aumentando in controtendenza con il resto della Provincia e che i deceduti sono 12, ma non abbiamo mai sentito il Sindaco fare un’analisi della situazione in modo puntuale. Quanti nostri concittadini per esempio sono guariti? I cittadini hanno il diritto di sapere quale sia realmente la situazione a Tradate e questa risposta, a nostro avviso, deve essere data dal Sindaco in prima persona. Quanti cittadini tradatesi sono stati sottoposti a tampone rino-faringeo? Anche a Tradate, come nel resto della Lombardia non vengono eseguiti i tamponi ai congiunti? Anche a Tradate i provvedimenti di quarantena scadono senza che i cittadini vengano sottoposti a tampone per verificare che siano guariti? Com’è la situazione nelle nostre RSA? Sono stati effettuati i tamponi agli ospiti delle case di riposo? Al personale sanitario? Alle forze dell’ordine? Abbiamo poi letto sulla stampa locale e sui social network che al Centro Medico San Nicola è possibile effettuare i test sierologici per verificare la presenza di anticorpi al Covid-19, i cittadini tradatesi potranno usufruire di questo importantissimo servizio? Ci hanno spiegato che in questa fase della pandemia avere una mappatura dei contagi e riuscire a tracciare velocemente i contatti di chi è positivo è fondamentale, abbiamo gli strumenti per farlo? I cittadini hanno il diritto di sapere dal Sindaco, responsabile della salute pubblica, quale sia realmente la situazione a Tradate”.

“Il Pd continuerà a mantenere un atteggiamento collaborativo e propositivo su questo importante tema – conclude il documento – ma è evidente che senza un positivo riscontro da parte del Sindaco e della maggioranza, si perderà l’opportunità per lavorare uniti per il bene della nostra comunità. Il primo passo è un’informazione precisa e puntuale verso la cittadinanza e verso tutti i suoi rappresentanti in Consiglio Comunale. Se non riesce a fare neppure questo, abbiamo seri dubbi che la gestione del post emergenza possa esprimere quel cambio di passo necessario a ripartire”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Maggio 2020
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