“Risolviamo l’inquinamento del torrente una volta per tutte”
Botta e risposta tra il consigliere di minoranza Turato e il sindaco Graziano Maffioli su problemi ambientali e scelte di gestione del territorio
Riceviamo e pubblichiamo il botta e risposta tra il consigliere e Capogruppo di Uniti per cambiare Nicola Turato e il sindaco di Casale Litta Graziano Maffioli. Il tema di partenza è l’inquinamento del reticolo idrico minore, un piccolo ruscello che nasce da Villadosia e termina nello Strona, ma poi si toccano altre questioni relative alla gestione del paese.
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Ad oltre un anno dalla segnalazione (fatta a marzo 2019), nonostante l’emergenza in corso, preme ancora evidenziare la situazione che presenta il Reticolo Idrico Minore (RIM) del Comune di Casale Litta, in frazione Villadosia.
La vicenda (opportunamente segnalata ai soggetti preposti) riguardava un ampio sversamento di acque reflue che, confluendo in una serie di canali facenti parte del RIM, arrivava poi al Fiume Strona e, conseguentemente, coinvolgeva anche il limitrofo Parco del Ticino.
Area di particolare pregio, in quanto le relative falde alimentano anche uno dei principali pozzi per l’approvvigionamento di acqua potabile.
Al momento nessuno ha concretamente provveduto al corretto ed integrale ripristino dello stato dei luoghi ed, anzi, il contesto tutt’oggi peggiora, a causa di tale disinteresse.
Le acque, una volta trattate da un impianto di depurazione, continuano a confluire in detto reticolo ma, a causa dell’alveo ostruito (in più punti) e delle aree limitrofe (prive di manutenzione e cura), tracimano (insieme a diversi materiali, come assorbenti, ecc.), a pregiudizio dei terreni e dei boschi limitrofi. Le acque così, in più punti, ristagnano.
Inoltre oggi sono presenti anche delle alghe rosse, che generalmente si formano per un eccesso di nutrienti contenuti nell’acqua e per le condizioni ambientali.
Chiunque può oggi verificare in prima persona tale stato, e come peraltro dimostrano anche le foto aggiornate. E si tratta anche di valori protetti costituzionalmente (artt. 32 e 42).
Nello stato in cui si trova oggi l’area interessata, e in presenza di clima estivo, c’è un concreto rischio per la salute pubblica, in quanto vi è un ambiente adatto alla proliferazione di insetti, parassiti e batteri, in prossimità del centro abitato della frazione Villadosia.
E’ importante ricordare che il RIM è un bene demaniale (con l’applicazione del relativo regime giuridico) e che esso è di sola competenza dell’Ente locale (ossia il Comune di Casale Litta), in forza delle normative vigenti.
Non è certo un’incombenza a carico di privati cittadini che, oltre ad essere pregiudicati da tale circostanza (da loro subita e non certo creata), non potrebbero nemmeno farlo, rischiando di incorrere in comportamenti sanzionabili, anche sotto il profilo penale.
Difatti, qualunque opera o attività che si voglia realizzare nelle aree comprese nel demanio idrico fluviale o nelle fasce di rispetto dei corsi d’acqua, deve essere preventivamente autorizzata dall’ente competente, trattandosi di materia afferente la funzione di polizia idraulica.
Peraltro pare anche anomalo che, in tempi un po’ troppo recenti (liquidazione di marzo 2020, e cioè in piena crisi emergenziale), ci si è preoccupati di dare prioritaria attuazione ad una determinazione addirittura risalente al 2015 (n. 7 del 06/08/2015), con la quale era stato assunto l’impegno di spesa per l’affidamento dell’incarico di analisi e determinazione dei canoni di polizia idraulica.
Ciò pare essere un indice rivelatore che, forse, le funzioni di polizia idraulica non sono state svolte, nel tempo, con la dovuta diligenza, e lo sversamento segnalato ne è una conseguenza, ancor oggi irrisolta.
In presenza di un tale disinteresse, sembra un po’ da ecologisti “dell’ultim’ora” fregiarsi e vantarsi delle borracce donate, a inizio anno, ad ogni studente della scuola primaria in Villadosia, quando poi, dopo oltre un anno, sempre in frazione Villadosia, non ci si è ancora preoccupati delle sorti (anche) di quella fonte primaria di vita che quelle borracce devono contenere!
E il soggetto interessato è e resta sempre lo stesso.
Certo, di fronte poi a un’emergenza così eccezionale e imprevista, come il COVID-19, è evidente che tutte le priorità amministrative e di bilancio dovranno essere ripensate sotto una nuova e diversa ottica, ed è per questo che, come gruppo consiliare di minoranza, ci siamo già attivati in tale direzione.
Ma non dimentichiamo che, mediante ricorso all’indebitamento, si sta realizzando un marciapiede in via Verdi (Euro 300.000), che, pur non essendo ancora stato ultimato, sta già creando parecchi problemi a chi percorre quella strada.
E’ un’opera che, nel prossimo futuro, non ci lascerà certo digiuni di “spunti”, come già era stato fatto presente prima dell’inizio dei lavori, e come era ragionevole prevedere.
Ed è altresì in programma una riqualificazione della piazza in frazione Bernate (Euro 220.000), sempre con tale modalità di finanziamento.
Non trascuriamo, poi, lo stallo di sosta per disabili, che paradossalmente è stato realizzato nel punto più lontano e pendente nel nuovo parcheggio pubblico in Via Libertà, in frazione Bernate (spesa complessiva Euro 107.000); o il muro in cemento armato e sassi in Via Mulino, nell’ambito di un consolidamento, quale dispositivo di ritenuta stradale, privo però di omologazioni ministeriali ed indeformabile in caso di impatto (spesa complessiva oltre 100.000 Euro), con le immaginabili conseguenze negative in caso occorresse un sinistro.
Per andare a Bernate ci sono tornanti senza guardrail o passaggi di acque senza protezioni; in Via Stazione, in frazione Villadosia, in diverse aree l’asfalto è particolarmente ammalorato; in più punti, sulla rete viaria comunale, lo scolo delle acque è insufficiente, causando persistenti formazioni di ghiaccio in inverno e deteriorando il manto stradale, compromettendo così la stabilità di marcia dei veicoli. E così via.
Magari non saranno opere esteticamente interessanti come una piazza, di certo, però, la (reale) sicurezza della circolazione stradale, o del RIM, sembra essere più importante e necessaria degli aspetti meramente decorativi.
Opere che sembrano avere, come comune denominatore, il fatto che i costi paiono inversamente proporzionali all’effettiva utilità per la collettività, a detrimento di nuove e significative priorità per i cittadini e per la loro tutela.
Ed, analogamente, sotto una “lente di ingrandimento” strettamente ambientale, vi è la tutela del Reticolo Idrico Minore.
Ben più stringenti ed impegnativi sono poi i problemi occorsi nel procedimento amministrativo di adozione attinente il Piano di Governo del Territorio (PGT) oggi in vigore.
PGT dapprima annullato nel 2012 e poi rielaborato nel 2014, con conseguente spesa di denaro pubblico (non indifferente), peraltro palesemente viziato, di cui oggi si cerca di eluderne conseguenze e responsabilità, pur essendone tutti ben consapevoli.
E ciò lo si evince tranquillamente dal medesimo giudizio amministrativo incardinato contro l’Ente Locale presso il competente TAR (n. 330/2011).
Chiunque, seppur non esperto di diritto o di norme di legge, leggendo solo poche righe, può comprendere facilmente la vicenda e la sua portata.
E non è possibile certo soprassedere e pensare al nuovo PGT, il cui procedimento è in corso, senza prima risolvere i nodi del precedente, specie per quanto riguarda il lato economico della spesa a suo tempo sostenuta.
Tanto più con un’emergenza (anche sociale) come quella in corso, in cui c’è una forte necessità di risorse. Chi ha commesso errori deve risponderne, su questo non devono esserci ombre.
Di certo, come ha sostenuto qualcuno, non sono polemiche becere e senza fondamento, ma dati oggettivi ed inconfutabili, agevolmente verificabili da chiunque. Come lo stato in cui versa oggi il RIM.
Tra l’altro pure oggetto di formali interrogazioni agli atti (così come per ogni problema che si sia presentato) e, pertanto, nessuno, dalle nostre parti, può dire “non sapevo”.
Ogni cittadino è parte responsabile ed attiva nella vita democratica del Paese, ed a maggior ragione lo è chi ricopre una pubblica funzione (art. 54 Costituzione), come un consigliere comunale.
Il consigliere e Capogruppo di Uniti per cambiare Nicola Turato
La risposta del sindaco Graziano Maffioli
In merito alla comunicazione inviata alla stampa da parte del Consigliere di minoranza Turato (manca la firma degli altri due Consiglieri dello stesso gruppo di minoranza) mi preme innanzitutto far notare come, evidentemente a corto di argomenti, vengano trattate questioni già commentate più volte anche nel corso di risposte alle interrogazioni presentate dallo stesso Turato in diversi Consigli Comunali senza che lo stesso obiettasse nulla compresa la questione relativa al depuratore e al reticolo minore.
Per quanto riguarda le opere pubbliche, marciapiedi e quant‘altro sono scelte dell‘Amministrazione e saranno i cittadini a giudicare quando saranno chiamati ad esprimersi attraverso il voto.
Viene poi richiamata la necessità di sospendere la realizzazione di alcune opere anche per l’incertezza che si è venuta a creare a seguito dell’epidemia COVID19.
A tale proposito vorrei dire al Consigliere Turato che, innanzitutto, i fondi regionali e statali a fondo perso verranno integrati qualora ve ne fosse la necessità, e utilizzati. Grazie ad una buona amministrazione il nostro Comune ad oggi ha un fondo di cassa pari a euro 915.959,37 (novecentoquindicimilanovecentocinquantanove, 37) con debito di fatture da pagare pari a euro 22.813,37 (ventiduemilaottocentotredici, 37).
Si tranquillizzi dunque il Consigliere Turato che sappiamo amministrare bene le nostre risorse come abbiamo sempre dimostrato e speriamo che non ascolti cattivi consiglieri, magari gli stessi che ebbero modo di lasciare il Comune in disavanzo di amministrazione.
In merito alla questione riguardante il reticolo minore, come già risposto all‘interrogazione presentata a suo tempo dalla minoranza, abbiamo scelto di interpretare le norme che disciplinano la materia con il buon senso richiesto dalla sua complessità. Non può sfuggire il fatto che se la legge fosse fatta rispettare in modo rigoroso, coinvolgerebbe sia l‘Amministrazione Comunale che i proprietari dei terreni confinanti in modo spropositato, con conseguenze economiche e ambientali inaccettabili rispetto ai reali pericoli anzi, a tale proposito, sarebbe auspicabile una modifica.
Nel caso del tratto del reticolo in questione, dove vengono scaricate le acque reflue del depuratore in gestione alla Società Alfa dal 1 dicembre 2017, vogliamo ricordare che lo scorso anno sono già stati fatti prelievi sia delle acque che dei fanghi lungo il rio il cui esito è stato negativo, alla presenza dei Carabinieri Forestali, di ARPA e della Società Alfa s.r.l.
D‘altra parte non poteva essere diversamente visto che i controlli e le analisi periodiche effettuati anche da ARPA, come previsto dalla Legge, sono risultati sempre conformi ai parametri previsti.
E‘ già stata segnalata alla Società Alfa la presenza anomala di materiale che non dovrebbe essere presente.
Infine da segnalare questa mattina nel corso di un sopralluogo nella zona interessata, effettuato dal sottoscritto accompagnato dal Tecnico Comunale, la presenza nel rio di due anatre germane.
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