Stop tasse e tutela ambulanti: le richieste di Confesercenti e Anva

Le associazioni di categoria invitano le amministrazioni a venire incontro agli espositori dei mercati in difficoltà dopo oltre due mesi senza vendite

Platea Cibis a Varese

I mercati hanno riaperto, ma oltre due mesi senza vendite si fanno sentire, e tra tasse e divieti le preoccupazioni per i venditori ambulanti non sono terminate. Confesercenti Varese e Anva Varese (Associazione nazionale commercio su aree pubbliche) sono al lavoro per convincere le amministrazioni locali a venire incontro alle necessità degli ambulanti, e tessere così una collaborazione volta a garantire anche la massima sicurezza all’interno dei mercati.

Già il 6 marzo, Confesercenti e Anva avevano inviato una lettera ai comuni per invitarli a riconsiderare i termini per il pagamento della tassa sui rifiuti e sull’occupazione di suolo pubblico per gli ambulanti. Con la riapertura dei mercati, Le due associazioni di categoria il 4 maggio hanno inviato una nuova lettera, questa volta con nuove richieste a favore dei venditori, che dopo due mesi di chiusura sono sempre più in difficoltà.

«Con la nostra ultima lettera – spiega Rosita De Fino, direttrice di Confesercenti Varese – abbiamo chiesto alle amministrazioni di annullare la Tari e la tassa di occupazione del suolo pubblico per due mesi. Chiediamo inoltre una forte riduzione di queste tasse per tutto il 2020 e una loro rimodulazione per il 2021».

Nonostante il decreto legge del 26 aprile e l’ordinanza di Regione Lombardia, alcuni comuni hanno deciso di non autorizzare l’apertura dei loro mercati. Molte amministrazioni ne hanno invece garantito lo svolgimento, ma hanno però escluso la possibilità di effettuare la “spunta”: vale a dire l’assegnazione al mattino presto delle piazzole rimaste libere ai venditori non convenzionati. «Ci siamo rivolti alle amministrazioni – racconta Carlo Belletta, presidente territoriale di Anva – perché non si dimentichino degli spuntisti. Anche loro sono partite Iva e hanno il diritto di lavorare per sostenere le proprie famiglie».

Di fronte al rischio di contagio, la sicurezza è una priorità anche per le associazioni di categoria. «Garantire il rispetto delle norme sanitarie – chiarisce De Fino – è compito delle amministrazioni. I nostri delegati sul territorio supportano le forze dell’ordine per fare in modo che tutte le misure di sicurezza vengano applicate al meglio».

«Proprio perché si trova all’aperto – aggiunge inoltre la direttrice – il mercato è uno dei luoghi più sicuri per vendere e acquistare. Inoltre, gli ingressi regolati, le norme di distanziamento, il controllo della temperatura all’ingresso e l’utilizzo di dispositivi di protezione riducono ancor di più il rischio di contagio, che in questo modo diventa talmente basso da risultare quasi nullo».

Per quanto riguarda invece i venditori di prodotti diversi dai generi alimentari si è ancora di fronte a un grande punto di domanda. «Confesercenti – spiega Rosita De Fino – ha chiesto al Governo di estendere la partecipazione ai mercati anche agli altri espositori già dal 18 maggio, ma per il momento non si sa ancora nulla. In ogni caso, visto l’alto numero di contagi, Regione Lombardia probabilmente vorrà prendersi un po’ di autonomia in questa scelta. Bisognerà quindi aspettare anche una sua decisione».

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Pubblicato il 08 Maggio 2020
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