Varese riapre, ma con giudizio
Non tutto è riaperto nella giornata di lunedì 18, ma il clima nel capoluogo è già molto cambiato
Varese riapre senza fretta, ma trova i suoi cittadini pronti ad accoglierla di nuovo: erano in parecchi infatti a girare nella città riaperta la mattina di lunedì 18 maggio.
Molti negozi stavano mettendo a punto gli ultimi preparativi per riaprire in giornata (Diversi negozi di abbigliamento e in generale non alimentari il lunedì mattina sono chiusi), altri segnalavano la loro riapertura in settimana, altri ancora erano già pronti ad accogliere i prossimi potenziali clienti.
Il mercato però, era ancora in versione limitata. Erano presenti infatti solo le bancarelle di alimentari, come aveva già precisato che avrebbe fatto il sindaco Galimberti: troppo tardi sono arrivate le ordinanze del Governo e regionali, secondo il primo cittadino, per organizzarsi in sicurezza e per lo stesso motivo apriranno tra qualche giorno anche musei e biblioteche.
In compenso, erano già riaperti i primi bar con tavolini all’aperto: un servizio che i cittadini hanno subito apprezzato. «Naturalmente, dobbiamo seguire le linee guida: mantenere la distanza e consentire di stare allo stesso tavolo solo i parenti conviventi. Non è possibile per gruppi di amici sedersi allo stesso tavolino, e già abbiamo dovuto riprenderne qualcuno – ci ha spiegato uno degli esercenti del centro – sarà un po’ pesante improvvisarsi vigili, ma cosi è la regola».
Aperte definitivamente anche le celebrazioni nelle chiese varesine: i fedeli non hanno voluto mancare ai primi appuntamenti fissati. Tra i primissimi quello della messa nella piccola chiesa centrale di san Giuseppe Lavoratore: si tiene alle 7.20, e c’erano 6 fedeli persino lì. In tutto, in centro sono stati un’ottantina i fedeli che hanno partecipato alle prime funzioni, due delle quali si sono tenute nella Basilica di San Vittore: «Erano persone attente ed evidentemente contente di essere tornate – ha osservato monsignor Luigi Panighetti, che ha celebrato una delle due messe in basilica – Il particolare che colpisce di più è la straordinaria disciplina e pazienza di chi ha partecipato alla funzione, che aveva comunque una modalità diversa di partecipazione»
Code anche nei primi negozi di parrucchieri aperti che non lavorano su appuntamento: quella del “trucco e parrucco” è una delle attività artigiane che è decisamente più mancata ai varesini.
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