Aime: contributo a fondo perduto per i professionisti, due pesi e due misure?
Secondo Giuseppe Albertini presidente di Aime gli emendamenti a quel provvedimento sono un atto di giustizia nei confronti degli autonomi
Aime ritorna sul Decreto Rilancio Italia e si dice favorevole agli emendamenti riguardanti il contributo a fondo perduto in favore delle partite iva e dei lavoratori autonomi che, a causa del blocco delle attività durante la pandemia, hanno subito perdite economiche ed hanno avuto una riduzione del fatturato ad aprile di oltre il 33% rispetto allo scorso anno.
La posizione dell’associazione di categoria fa leva sul fatto che da questa misura sono rimasti esclusi i professionisti iscritti a casse di previdenza diverse dall’Inps. I professionisti degli ordini professionali (avvocati, architetti, ecc.) potrebbero veder quindi sfumare la speranza di ottenere questo contributo a fondo perduto.
«Partendo dal presupposto che ci sono delle differenze quantitative e qualitative tra i vari Albi e Casse di Previdenza professionali – dice il presidente di Aime Giuseppe Albertini – si stanno verificando e si presumono nei prossimi mesi cali notevoli di fatturato per alcuni settori specifici. Nel settore edilizio, la crisi di liquidità sta portando crisi tra geometri, architetti, mediatori. Questa scelta del Governo puo’ risultare quindi discriminante su chi tra l’altro si paga la propria previdenza e comunque contribuisce in maniera notevole al Pil».
Gli emendamenti propongono l’estensione del contributo anche a questi professionisti, ma il ministero dell’Economia ha già espresso parere negativo poiché la platea è troppo estesa e l’inclusione avrebbe un costo troppo elevato per lo Stato. «La domanda da porsi – continua Albertini, è la seguente: quanto vale, invece, la sopravvivenza di una parte attiva e importante del Paese?».
Aime condivide dunque tali emendamenti e chiede al Governo una attenta revisione, chiedendo che siano garantiti gli aiuti economici per tutte le partite Iva, anche per i lavoratori autonomi iscritti a Casse di Previdenza diverse dall’Inps poichè l’esclusione configurerebbe una grave disparità di trattamento rispetto alle altre categorie professionali.
«Crediamo – conclude Albertini – che l’accesso al contributo a fondo perduto sia particolarmente importante per i liberi professionisti più giovani, che potrebbero in tal modo beneficiare di somme utili a rilanciare la propria attività professionale. Aime chiede che, durante la fase di discussione parlamentare e prima dell’approvazione, venga posto rimedio a questa forma di disparità di trattamento difficilmente accettabile, soprattutto in questo periodo».
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