Anche il bando per il bar dell’ospedale di Busto Arsizio nell’inchiesta Mensa dei Poveri
La denuncia degli ex-gestori del Cral dell'ospedale si è concretizzata nell'inchiesta Mensa dei Poveri. Indagati anche il direttore amministrativo dell'Asst Valle Olona e il responsabile della logistica

Secondo la Procura di Milano c’era la lunga mano di Gioacchino Caianiello dietro l’aggiudicazione dell’appalto per la gestione del bar dell’ospedale di Busto Arsizio, come riporta l’avviso di conclusione indagini emesso dal pool di magistrati milanesi che ha chiuso anche il secondo troncone dell’inchiesta Mensa dei Poveri.
La chiusura delle indagini per turbativa d’asta in concorso è stata notificata all’ex-ras di Forza Italia, al direttore amministrativo dell’Asst Valle Olona Marco Passaretta, a Davide Damanti in qualità di responsabile del settore logistica dell’ospedale di Busto Arsizio e a Giuseppe Filoni, amministratore della cooperativa Effecinque di Gallarate.
Da 27 anni e fino al 3 giugno del 2019 il Cral dell’ospedale di Busto Arsizio ha gestito il bar interno all’ospedale di Busto Arsizio, un semplice punto di ristoro per gli utenti dell’ospedale e per chi ci lavora. A 3 anni dalla scadenza naturale della concessione firmata nel 1992, però, la direzione dell’Asst Valle Olona ha deciso di indire una gara per affidare la gestione del bar ad una società esterna e ha intimato al Cral di lasciare i due locali a partire da quel giorno.
Il risultato di quella gara – secondo i pm Furno, Bonardi e Scuderi – sarebbe stato determinato nel corso di una cena tra Caianiello, Passaretta, Damanti (titolare della procedura di affidamento del bar) e Filoni. L’obiettivo, poi centrato, era proprio quello di assegnare alla cooperativa di Filoni il punteggio più alto. I primi dubbi sulla vicenda erano stati sollevati proprio dai lavoratori dell’ospedale che gestivano il bar attraverso il Cral.
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