Il “caso” camping Settelaghi in consiglio comunale ad Azzate

Se ne discuterà venerdì 12 giugno alle 20.30 in un'assemblea via zoom. L'opposizione presenta tre interrogazioni, una con la richiesta di chiarimenti dopo il fallimento della società che gestiva il campeggio

Incendio al campeggio Sette Laghi

«Si può andare a messa ma non si può fare il consiglio comunale “in presenza”, con consiglieri comunali e pubblico. È davvero una scelta senza senso». Raffaele Simone e Carlo Arioli, capigruppo di minoranza, “esternano” insieme la loro perplessità e la loro insofferenza.

Il consiglio comunale è stato convocato per venerdì 12 giugno alle 20.30 ma in modalità zoom, ovvero per via telematica. Una decisione che i consiglieri d’opposizione hanno contestato, senza ottenere ripensamenti da parte del sindaco e della giunta.

«Ci è stato detto che possiamo andare in sala comunale e fare il consiglio collegandoci a zoom- spiega Raffaele Simone di “Insieme per Azzate”- ma che il pubblico non potrà esserci; una scelta che non riusciamo a comprendere, considerato che potremmo mettere un numero limitato di sedie e controllare gli accessi, con la misurazione della temperatura, così come viene fatto al supermercato o in chiesa. Ma in sala comunale non è permesso. E all’ordine del giorno ci sono punti che potrebbero interessare a tutti».

Tre le interrogazioni presentate dai gruppi all’opposizione: una riguarda il passaggio pedonale tra  via Colli-via Genova-via Dante, uno l’introduzione del test del Dna per schedare i cani del paese e identificare così chi lascia le deiezioni per la strada, e la terza, ben più delicata, riguarda la situazione del camping Settelaghi.

«Non abbiamo mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sul fallimento della società che gestiva il campeggio – continua Simone, che ha firmato l’interrogazione con Carlo Arioli di “Azzate in Valbossa”-. È stato dichiarato nell’agosto dello scorso anno ma non abbiamo notizie certe di quel che è successo e soprattutto di quello che il Comune intenda fare ora per recuperare la grossa cifra di cui è creditrice».

Ma non è questa l’unica domanda contenuta nell’interrogazione: «Vorremmo sapere a che punto è la bonifica delle piazzole, se l’incuria e il degrado nel tempo si sono aggravate, se il Comune è al corrente di eventuali vendite dell’area, se l’amministrazione intenda cambiare la destinazione uso di quegli spazi».

Sullo sfondo delle questioni pratiche da affrontare in consiglio comunale, la mancanza di comunicazione tra le parti: «È frustrante lavorare, o meglio non lavorare, con questo sindaco – aggiunge Carlo Arioli – Ci esclude nella maniera più assoluta: non solo non vuole il confronto ma ignora anche la nostra disponibilità, come è successo in piena emergenza coronavirus. L’ultimo esempio è eclatante:  il Comune riceverà dalla Regione Lombardia una certa cifra da destinare alla realizzazione di opere pubbliche; ci è giunta voce che voglia investirla nella riqualificazione della piazza della Pesa e la ristrutturazione del monumento ai Caduti. Una scelta fatta, come sempre, senza consultarci, senza raccogliere le idee di tutti, ma solo di qualche associazione convocata con chissà quale criterio».

 

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Pubblicato il 09 Giugno 2020
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