Cisterne, borracce e sacchetti. Lo sforzo per garantire l’acqua a 7mila persone

Nell'attesa del via libera delle autorità sanitarie Lereti traccia il bilancio delle attività svolte per garantire l'acqua alle migliaia di persone coinvolte dallo sversamento. Si aspettano però ancora chiarimenti sulla dinamica

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L’emergenza idrica che ha interessato i quartieri di Bregazzana e Sant’Ambrogio di Varese e i comuni di Comerio e Barasso, come annunciato dagli organi competenti è rientrata e a breve potrà essere ristabilita la potabilità dell’acqua. Si attende il via libera dall’azienda sanitaria prima di poter procedere con le revoche delle ordinanze.

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La distribuzione dell’acqua a Comerio e Barasso 4 di 4

In attesa di questo Lereti, il gestore dell’acquedotto, traccia un primo bilancio delle attività messe in campo per fronteggiare l’emergenza. Sopo aver segnalato il caso di inquinamento, determinato da sversamento di idrocarburi, l’azienda si è attivata per organizzare il servizio sostitutivo di rifornimento a beneficio delle comunità coinvolte (complessivamente circa 7 mila persone). In collaborazione con le Amministrazioni comunali, Protezione civile e Vigili del fuoco, l’approvvigionamento alternativo è stato messo a disposizione, zona per zona, poche ore dopo l’incidente. Il servizio resterà in atto fino al completo superamento dell’emergenza.

Sul territorio sono state messe a disposizione 9 cisterne da 1.000 litri ciascuna, 2 autobotti da 13 mila litri e sono stati consegnati 9 mila sacchetti d’acqua da 1 litro (per una una fornitura iniziale complessiva pari a 44.000 litri di acqua, con rabbocchi continui). Al fine di fronteggiare l’emergenza, l’azienda ha impegnato 15 persone fra addetti alle reti, laboratori analisi e presidio del servizio alternativo di sostentamento idrico. Tutte attività svolte in stretta collaborazione con gli enti locali, le imprese esterne, lo studio di idrogeologia di riferimento.

«La situazione –ha sottolineato l’amministratore delegato de Lereti del gruppo Acsm Agam, Pierpaolo Torelli– sarà monitorata, come sempre, in maniera rigorosa. Voglio ringraziare i nostri operatori, enti locali, protezione civile e azienda sanitaria. Abbiamo lavorato in costante sinergia cercando di ridurre al minimo, per quanto possibile, il disagio subito dalla popolazione».

Dal punto di vista impiantistico Lereti ha attuato attività mirate. Eccole nel dettaglio

Luvinate, Sorgenti di Luvinate – Puntuale monitoraggio dell’efficace funzionamento dell’impianto di trattamento degli idrocarburi presso la centrale di Luvinate, al fine di mantenere l’idoneità dell’acqua distribuita presso i Comuni di Luvinate, Casciago e Varese comparti Avigno, Masnago e Montello. A decorrere dal giorno 12 giugno è stata esclusa la possibilità di integrare l’acqua di tale comparto con l’acqua proveniente dal Fontanone di Barasso.

Luvinate, Sorgenti di Luvinate – Lavori di adeguamento impiantistico e di collaudo funzionale del collegamento idraulico tra Centrale di Luvinate ed acquedotto di Barasso, al fine perseguire l’alimentazione dell’acquedotto di Barasso con acqua in uscita dall’impianto di trattamento degli idrocarburi attivo presso le sorgenti di Luvinate ed escludere pertanto l’alimentazione dal Fontanone di Barasso. Dal pomeriggio di sabato, l’acquedotto di Barasso è stato alimentato dall’impianto delle sorgenti di Luvinate a meno del distretto idraulico sotteso al serbatoio Orrigoni. Per tale distretto infatti si sono dovuti realizzare lavori di collegamento idraulico e di installazione di riduttori di pressione che sono stati completati nel pomeriggio del 16 giugno, perseguendo l’intera alimentazione dell’acquedotto di Barasso dall’impianto di trattamento di Luvinate.

Barasso, Fontanone di Barasso – Lavori di scavo e posa tubazioni di adeguamento impiantistico al fine di collegare gli acquedotti di Barasso e Comerio. Tale intervento è finalizzato ad alimentare l’acquedotto di Comerio con l’acqua proveniente dall’impianto di trattamento di Luvinate. Le attività di scavo e posa tubazioni sono potute iniziare in data 16/06/2020 a seguito dell’ottenimento delle autorizzazioni da parte dei proprietari dei suoli da manomettere. Le attività sono in corso di conclusione e si prevede di poter perseguire il collegamento idraulico ed il collaudo funzionale entro domani, 18 giugno.

Varese, Fontane Calde – valutazioni tecniche ed impiantistiche finalizzate all’installazione urgente di un impianto mobile e/o definitivo di trattamento degli idrocarburi. Le attività hanno previsto il coinvolgimento di ditte specializzate nel settore ed approfondite analisi per valutare i vincoli tecnici e le modifiche impiantistiche da attuare. Ad oggi sono in fase di conclusione i sopralluoghi e le analisi dimensionali per avviare l’installazione dell’impianto da perseguire in un arco temporale di 3 settimane. Parallelamente sono state avviate attività di verifica idraulica e di adeguamento degli impianti presso il serbatoio Montello di Varese, per perseguire in un arco di tempo limitato, l’alimentazione provvisoria dei comparti di S. Ambrogio e Bregazzana dal serbatoio Montello, al fine di escludere temporaneamente l’alimentazione dalle sorgenti Fontane Calde.

Passata l’emergenza per le migliaia di cittadini coinvolti, è arrivato però ora il momento di chiarire: ci aspettiamo, a bocce ferme e a mente fredda, una corretta ricostruzione di quello che è successo, aldilà delle notizie parziali ottenute in questi giorni, da parte di chi è coinvolto nell’inquinamento e nella gestione degli acquedotti, nonché  una eventuale definizione delle responsabilità, ancora non chiarite.

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Pubblicato il 17 Giugno 2020
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