Cocquio, parte il campo estivo per i bambini
Il servizio destinato ai bimbi con entrambi i genitori al lavoro. Un educatore ogni sette piccoli e molte attività all'aperto
Si è aperto ufficialmente oggi, lunedì il “campo estivo “per bambini dai 6 ai 14
anni, “E…state a Cocquio!”, fortemente voluto dall’amministrazione
comunale e organizzato in tempi rapidi col supporto dei Servizi sociali.
Come successo in numerosi comuni, anche a Cocquio la Parrocchia non ha potuto organizzare il consueto oratorio estivo per le troppe limitazioni e regole dettate dai decreti ministeriali in merito al contenimento della diffusione del virus Covid-19: «Per questo abbiamo voluto creare un’alternativa pensata soprattutto per le famiglie con genitori che hanno ripreso l’attività lavorativa, e che si sarebbero trovate in difficoltà nella gestione dei loro figli», dicono dal Comune.
Da qui nasce il campo estivo comunale che oggi alle ore 8 ha preso il via con
20 bambini iscritti, presso le scuole di Via Motto dei Grilli, alla presenza del vicesindaco Sara Fastame e dell’assessore al Bilancio Emanuele Servino.
Le rigide regole in vigore impongono la presenza di un educatore ogni sette bambini, oltre al rispetto delle ormai consuete norme di distanziamento, protezione con mascherina, sanificazione dei locali ecc., e la Cooperativa alla quale è stato affidato il progetto ha fornito ogni garanzia necessaria per lo svolgimento del campo estivo in totale sicurezza, a partire dalla misurazione delle febbre per ogni partecipante.
Le giornate si articoleranno tra attività all’aperto sul prato nei pressi delle scuole o al parco comunale, e laboratori di vario genere allestiti dentro la palestra comunale o nel tendone esterno, appositamente posizionato dai volontari dell’Associazione Amici di Cocquio per fornire un ulteriore spazio coperto ai bambini.
«Ci auguriamo di essere riusciti non solo a venire incontro alle esigenze delle famiglie, ma anche di far vivere ai bambini alcune settimane di svago dopo un periodo che li ha costretti a casa, e che ha limitato il loro sacro diritto di giocare all’aperto e di condividere ore spensierate con gli amici.
A bambini ed educatori non possiamo che augurare… buon divertimento!», concludono dal Comune.
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