I commercianti uniti: “Progetto ambizioso per riqualificare il centro di Busto Arsizio”
La richiesta del Distretto urbano del commercio: «Senza una visione complessiva gli interventi a spot non servono a nulla». Il Duc è pronto a collaborare alla redazione di un piano a 360 gradi
Il presidente Matteo Sabba, Alessandra Ceccuzzi (Commercianti del centro) e Gaetano Spinola (Confcommercio Ascom), in rappresentanza delle tre “anime” del Duc, indicano la stessa strada: non interventi viabilistici a spot, ma un piano a 360 gradi che abbia come scopo il rilancio della città.
Il dibattito di questi giorni su piazza Santa Maria è il punto di partenza per un ragionamento più complessivo. «È vero» -ammette Matteo Sabba- quella è una delle zone più in difficoltà, più degradate e perciò meno frequentate. Eppure, è un’area con un grande potenziale, come dimostra l’effetto positivo creato dal posizionamento dei tavolini all’esterno di un ristorante in via Matteotti, che hanno completamente cambiato il volto alla strada, facendo intravvedere la piccola Brera di un tempo. Si è trattato di un intervento minimo che, unito ad altri in un contesto molto più ampio, potrebbero davvero creare i presupposti per un rilancio del nostro tessuto economico. Quello di una pianificazione complessiva è un ruolo che spetta alla politica: chiedo perciò alla politica, della quale faccio parte, di non usare questa tematica per spiccia campagna elettorale, ma anzi di mettere in campo un razionale piglio decisionista per essere protagonisti del cambiamento».
Il presidente Sabba ricorda le azioni proposte a suo tempo dal Duc: «Sono ancora attuabili e partendo da lì si può iniziare ad avviare una progettazione ad ampio raggio, senza perciò pensare ai singoli piccoli “egoismi”, ma guardando alla coralità, alla bellezza unita alla praticità di un restyling al servizio del commercio, dei clienti e perciò dell’intera città».
Anche Gaetano Spinola sottolinea la necessità di una visione di insieme che fotografi l’attuale situazione per arrivare a porsi un traguardo importante. «Ben vengano perciò anche i piccoli passi, a patto però che siano parte di un contesto generale che porti alla realizzazione di un progetto ambizioso. Perché le nostre attività, che sono l’anima della nostra città, meritano di tornare ad essere grandi, di tornare ad essere un punto di riferimento per tutto il territorio».
«Dobbiamo avere la forza unita al coraggio di guardare oltre i nostri confini -prosegue il vicepresidente di Confcommercio Ascom Busto Arsizio e Medio Olona- senza temere il confronto con le altre realtà, proponendoci anzi come città trainante in grado di catalizzare l’interesse di nuovi investitori. Ciò che occorre è un convinto lavoro di squadra all’interno della quale il Comune deve avere un ruolo centrale. Confidiamo a tal proposito nelle capacità e nella disponibilità dell’assessore al Commercio: uniti siamo in grado di realizzare un grande progetto complessivo che ci porti a raggiungere le nostre ambizioni. E in quest’ottica il bando recentemente pubblicato, attraverso il quale la Regione Lombardia mette a disposizione dei distretti del commercio 22 milioni di euro, può e deve essere un’opportunità da non farsi scappare».
Di «grande progetto complessivo che riqualifichi tutto il centro di Busto» parla anche Alessandra Ceccuzzi, secondo la quale «invertire il senso di marcia di una o due vie non ha alcun senso senza che ci sia ad esempio il supporto di un piano parcheggi che non può non presuppore una adeguata segnalazione nei punti di ingresso della città delle aree di sosta, con il numero di posteggi disponibili».
La presidente del Comitato commercianti del centro, propone il Distretto quale interlocutore e parte attiva nella pianificazione di un intervento generale che, a suo parere, dovrà necessariamente tenere in considerazione i repentini cambiamenti nel modo di muoversi. «Stiamo assistendo alla riscoperta delle passeggiate e della bicicletta e perciò non si va certamente nella direzione della riapertura al traffico delle aree oggi vietate al transito delle auto. In tutte le grandi città vengono ampliate le ztl, anche perché attraverso la pedonalizzazione immobili e negozi aumentano il loro valore. Abbiamo insomma un grande potenziale economico che dobbiamo sfruttare».
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