Frontalieri, Gadda (IV): “Dal presidente del Ticino Gobbi, parole inaccettabili verso i lavoratori italiani”
La deputata varesina di Italia Viva Maria Chiara Gadda boccia con decisione l'intervento del presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino Norman Gobbi
«Sul rinnovo degli accordi fiscali tra Italia e Confederazione Elvetica, non ci siamo proprio».
La deputata varesina di Italia Viva Maria Chiara Gadda boccia con decisione l’intervento del presidente delConsiglio di Stato del Canton Ticino Norman Gobbi, intervenuto oggi nell’ambito dell’incontro tra i ministri degli esteri di Italia e Svizzera.
«Se il pensiero del Ticino è quello espresso attraverso le parole del presidente Norman Gobbi, pronunciate oggi in occasione della visita del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, c’è da fermarsi a riflettere prima di proseguire. Le frasi pronunciate da Gobbi sono inaccettabili e denigratorie delle tante professionalità italiane che prestano la loro opera in Ticino. Già settimana scorsa lo scivolone del Presidente di Regione Lombardia Fontana, in evidente in sintonia con Gobbi, ha lasciato sbalorditi tutti i frontalieri e i sindaci. È assurdo anche solo cercare di addossare ai lavoratori italiani, come fa oggi il Presidente Gobbi, la responsabilità per il dumping salariale o peggio ancora per il lavoro nero o addirittura l’inquinamento dell’aria».
«Esiste certo un tema complesso legato alla mobilità, che vivono anche i nostri comuni di frontiera ma addebitare questa colpa ai frontalieri è veramente privo di ogni aderenza alla realtà – ha aggiunto maria Chiara Gadda – Se si vuole uscire dalla becera propaganda anti italiana ed essere davvero interessati alla sostenibilità economica e ambientale, l’unica via è quella di potenziare i servizi e le infrastrutture a partire da quelle ferroviarie», prosegue Gadda che esprime invece un giudizio positivo sull’incontro tra i ministri degli Esteri di Italia, Di Maio, e Confederazione Elvetica, Cassis.
«In un’ottica di leale cooperazione tra Paesi amici la riapertura delle frontiere è un passaggio fondamentale, su cui in molti abbiamo fatto pressione in queste settimane. Sulla revisione degli accordi fiscali tra i due Paesi, invece, è necessario che si apra un serio confronto perché non vi può essere nessun testo condiviso che non parta dal pieno rispetto dei lavoratori transfrontalieri, dall’eliminazione di ogni tipo di discriminazione sul luogo di lavoro, e da un pieno riconoscimento della centralità dei comuni di frontiera», conclude la parlamentare di Italia Viva.
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