Ghiggini riapre con Urbanbrain

L’installazione del gruppo Urbansolid sarà aperta al pubblico da martedì 9 giugno e rientra nel programma degli eventi promossi da Varese Design Week

Arte - Mostre

Dopo il periodo forzato di chiusura Galleria Ghiggini di Varese riapre martedì 9 giugno con la mostra “Urbanbrain” un progetto del gruppo Urbansolid che sarà visitabile fino al 4 luglio 2020. La mostra si inserisce nel contesto degli eventi promossi da Varese Design Week (5° edizione), la manifestazione dedicata al design e alla cultura, al momento proposta in versione digitale, che quest’anno affronta il tema “Labyrinth”. L’evento anticipa la rassegna varesina dedicata al design che è stata rimandata in autunno.

Un piacevole ritorno quello di Riccardo Cavalleri e Gabriele Castellani (classe ’78) poiché entrambi hanno preso parte a diverse edizioni del Premio GhigginiArte (Cavalleri III e VI ed.; Castellani XII ed.). L’esposizione sarà un’occasione per scoprire l’esperienza “Urbanbrain”; sarà proposto un allestimento mirato che intende mettere a fuoco una fra le particolari ideazioni di Urbansolid, ovvero una scultura a forma di cervello realizzata in gesso o cemento, vivacemente colorata e arricchita nella parte superiore da tre strisce indicanti il simbolo della linea internet WI-FI.

“Urbanbrain” è una scultura che il gruppo di artisti è solito installare nelle città, il suo habitat ideale. La proposta artistica di Urbansolid infatti è studiata in stretta relazione con il contesto urbano e mira soprattutto a vitalizzare vicoli e angoli nascosti, spazi che pur essendo parte integrante del centro abitato, spesso vengono trascurati non essendo in zone centrali e di passaggio. La città nell’ideale di Urbansolid è dinamica, pulsante e interconnessa, una realtà in grado di attivare tutta una serie di relazioni che proprio “Urbanbrain” è in grado di catturare, una vitalità che di recente è stata messa in discussione a causa degli ultimi avvenimenti legati all’emergenza sanitaria che ha colpito il Paese e per questo motivo la mostra si rivela inaspettatamente più attuale che mai.

Urbansolid è un progetto che ha come intento quello di portare la terza dimensione al writing. Le sculture che si articolano sui muri delle metropoli, calchi anatomici umani, televisori e altri svariati oggetti, hanno significati contemporanei e allegorici. Spesso si compongono a multiplo sul muro, interagendo con lo spettatore che, questa volta, può toccare con mano l’arte di strada, coglierne i chiaroscuri, venir colpito in quanto tutto è una copia del vero a dimensione reale: quell’oggetto, quella persona esistono e il cittadino se ne accorge, ne legge i particolari o addirittura gli umori e le espressioni se si tratta di statue umane.

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Pubblicato il 08 Giugno 2020
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