Le fontane di Villa Toeplitz si riaccendono e danno il benvenuto all’estate
Dopo un accurato lavoro di restauro sono nuovamente in funzione i giochi d’acqua e le fontane della monumentale gradinata del parco
E’ tra i dieci parchi più belli d’Italia e nel primo giorno d’estate Villa Toeplitz a Varese torna al suo antico splendore con la rimessa in funzione dei giochi d’acqua delle fontane e delle cascate. Erano infatti gli anni Ottanta quando si decise di spegnere il funzionamento delle fontane per evitare lo spreco d’acqua dovuto alle falle del sistema idrico e in molti si ricordano che i tulipani avevano preso il posto dell’acqua nelle grandi vasche centrali. La monumentale gradinata e le cascate in porfido di Cuasso al Monte, secondo il progetto originario, sono interrotti da fontane in mosaico celestino e marmo grigio di Carrara e si aprono fra la vegetazione del Parco. Il taglio prospettico coinvolge il visitatore sia dal basso che dal terrazzo panoramico posto in cima.
Un accurato restauro, costato oltre 300 mila euro (finanziato dal Cipe e dalla Fondazione del Varesotto per l’Ambiente) ha permesso di riparare il sistema di riciclo dell’acqua e ripristinare le tesserine vetrose azzurre mancanti nel letto delle canalette che regalano suggestivi riflessi colorati. I lavori hanno coinvolto anche il sistema di illuminazione e i vialetti in acciottolato realizzati con sassi del fiume Ticino.
Significativo in questi mesi è stato il lavoro di Legambiente per la conservazione degli anfibi come rane, rospi e larve di salamandra che trovano ambiente ideale nelle aree adiacenti alle acque del parco.
Acquisita dal Comune di Varese nel 1972 Villa Toeplitz deve il proprio nome a Giuseppe Toeplitz, banchiere di origine polacca, che ne divenne proprietario nel 1914. Prima di allora, la Villa costituiva la modesta residenza di campagna della famiglia tedesca Hannesen. Il Toeplitz ampliò gli edifici allora presenti e portò sensibili miglioramenti al Parco, con la creazione, fra l’altro, fra il 1927 e il 1928, dei vari giochi d’acqua e delle relative canalizzazioni oggi restaurati. Il Parco fu progettato nel 1927 dallo studio parigino L. Collin – A. Adam & C., i quali ridisegnarono il parco-giardino, nel frattempo ampliatosi con l’annessione di alcuni terreni confinanti sino a raggiungere l’estensione di quasi otto ettari, creando una vera opera di ingegneria idraulica per incanalare l’acqua del vicino Monte Martica, attraverso l’intero parco. Alla morte di Giuseppe Toeplitz, la villa ed il parco furono ereditati dalla moglie Edvige Mrozowska e dal figlio Ludovico i quali, dopo la fine della seconda guerra mondiale, li vendettero ai fratelli Mocchetti di Legnano, che li conservarono senza eseguire interventi di manutenzione.
Il prossimo intervento vedrà la riqualificazione del castagneto.
I numeri
Sono stati ben 250 i metri quadrati di nuove tesserine vetrose azzurre che posate nel letto delle canalette e della fontana centrale. Ben 3000 metri quadrati invece sono stati i viali riqualificati in calcestre, mentre 360 mq i vialetti in acciottolato realizzati con sassi del fiume Ticino. L’intervento inoltre ha riguardato anche l’impermeabilizzazione di ben 310 mq di vasche d’acqua, la sostituzione della elettropompa della fontana del giardino all’italiana, la sostituzione dell’impianto di illuminazione dei giochi d’acqua e il rinnovamento del manto erboso delle pendenze centrali del parco. Altri interventi sono stati eseguiti anche all’entrata del parco e in varie zone dell’area verde di Sant’Ambrogio.
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